Ho iniziato la lettura di “Amore ai tempi dello stage – Manuale per coppie di precari” di Alessia Bottone con una tentazione: quella di inoltrare il volume, edito da Galassia Arte, ad una delle collaboratrici di MaSeDomani, magari quella stessa Browserina che condivide con Alessia un certo gusto per la battuta salace.
In realtà, ho proseguito io, e mica per marcare il territorio, eh! E’ che mi son riscoperto a sorridere capitolo dopo capitolo, ed interromperne la lettura è risultato quasi impossibile. Con l’ironia e la sagacia di una giovane dei nostri giorni, Alessia afferra il bisturi dell’umorismo e lo utilizza con proprietà sezionando i normotipi delle relazioni degli anni Duemila, producendo un effetto che non è unicamente – e francamente sarebbe già sufficiente – quello di stimolare una bella risata. Eh no.
Il punto è che leggi e, come prima cosa, ti accorgi che ha ragione lei. Cominci a riconoscere i tuoi amici nei personaggi, volutamente estremizzati, descritti negli agili capitoli che compongono la struttura narrativa del libro, e non puoi proprio evitare di annuire ad ogni stereotipo che caratterizza i protagonisti di storie sentimentali fatte di social network, di “Mi Piace” messi o non messi, di telefonate fiume notturne trascorse a cercare di capire perchè l’universo maschile e quello femminile non riescano ad incrociarsi neppure con la mediazione delle più moderne tecnologie di comunicazione.
Poi – e qui Alessia mi perdonerà, ma mi tocca parlare da maschietto – un brivido comincia a scorrere lungo la schiena. Eh già, perchè ti rendi conto anche di essere passato attraverso ognuna di quelle fasi esecrabili e da condannare che Senonsoffrononmidiverto descriverà alle sue amiche, e per un po’ ti senti orribile. Poi passa, eh, motivo per cui non posso che consigliarne la lettura anche ai penedotati, che male non ci fa di sicuro.
A patto di non pretendere di poter capire a tutti i costi l’altra metà del cielo: è una impresa senza speranza, e Alessia è capace di farci divertire nel ricordarcelo.
Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.
Leave a Comment