Recensione film Gangster Squad

Bang, slap, booom, pow, whap e chi più ne ha più ne metta! “Gangster Squad”, film da oggi al cinema, è un fumettone tutto bulli e pupe, anzi, proiettili, cazzotti e bambolona dalla chioma rosso fuoco!

Siamo a Los Angeles, è il 1949, la guerra è oramai alle spalle e in città c’è fermento, tutto è molto glam e Hollywood è la mecca del cinema ma questo sfarzo fa arrivare anche Mickey Cohen, boss della malavita che decide di conquistare il (suo) mondo e di accentrare il business della costa orientale direttamente a casa propria. La polizia non riesce a contrastarlo e la città degli Angeli pare destinata a imboccare un sentiero fatto di corruzione, droga e violenza, se non fosse per l’arrivo di un capo della polizia, Bill Parker (interpretato da Nick Nolte), intenzionato a fare il necessario per mantenere l’ordine, anche creando una squadra speciale dai metodi degni del proprio avversario.

© 2012 VILLAGE ROADSHOW FILMS (BVI) LIMITED

È così che il veterano, mai riadattato alla quieta vita domestica dei tempi di pace, sergente John O’Mara (un convincente Josh Brolin) diviene capo di un variegato gruppo di disadattati, ognuno con una dote particolare, tutti relegati in un angolo perché teste calde, che ora lavorando nell’ombra dovrà distruggere la rete di Cohen e assicurarlo alla giustizia a qualsiasi costo anche con mezzi poco ortodossi e non del tutto legali.

Prendendo spunto da fatti realmente accaduti e basandosi sul libro del giornalista Paul Lieberman, “Gangser Squad” è un gangster movie con personaggi molto caricaturali che sfrutta suoni, immagini, colori per trascinare il suo pubblico in una avventura senza esclusioni di colpi. Nessun timore, omicidi e imboscate, nonostante siano una quantità davvero sopra la media, non vi toglieranno il sonno grazie ad una fotografia che rende le scene surreali quanto basta per dare loro una patina da comic book. In questo modo nessun personaggio perde la sua umanità, ma al contempo li percepiamo tutti come eroi e siamo travolti dalla pellicola.

© 2012 VILLAGE ROADSHOW FILMS (BVI) LIMITED

Un poliziesco con la sua dose non solo di botte e bossoli, ma dotato anche d’ironia e di suspense al punto che, non conoscendo la storia, si riesce addirittura a simpatizzare per uno o per l’altro e a sperare che sopravviva o si scopra sia un doppiogiochista. Il cast è talmente ricco che non stupisce riesca a convincerci anche solo per mezzo di uno sguardo (è il caso di Sean Penn, il cui volto è talmente “ingessato” da doversi affidare per lo più alla corporeità e agli occhi). E per una volta il sentiero scelto rimane tale sino all’ultimo fotogramma senza che l’opera scivoli nel drammone o in altro genere più o meno affine.

In molti hanno cercato punti di contatto con “Gli Intoccabili” o con “L.A. Confidential”, ma questa pellicola nonostante evidenti rimandi (o velati omaggi, a voi la scelta) non pare avere alcun intento di competere con quelle opere. È fracassone, surreale, avventuroso e ritmatissimo, offrendo al pubblico una delle migliori evasioni presenti nei cinema al momento, tutto qui. Quindi il nostro voto è 7-, dove quel segno negativo è dovuto proprio alla percepibile cautela di regia e sceneggiatore che con un gruppo di attori di questo calibro avrebbe potuto eccedere quel poco da strabiliare il pubblico.

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