Ci risiamo, e non poteva essere altrimenti. Di nuovo, abbiamo assistito ad una commedia di William Shakespeare e, ovviamente, non potevamo che essere al Teatro Leonardo, dove i ragazzi sul palco son stati a dir poco strabilianti! Questa era la volta di “Sogno di una notte di mezza estate”, opera carica di magia, energia ed equivoci che si chiude con un vero e proprio inno alla gioia. Non so come riescano a farlo, ma gli attori ogni volta superano sé stessi, sempre carichi, energici ed estremamente vivi. E dire che oramai non dovrebbero più stupirci con la loro poliedricità, la sinuosità delle loro danze e l’espressività dei loro volti mentre recitano battute tanto moderne e al passo coi tempi, invece ci siamo cascati come dei novellini.

Se siete convinti che l’autore appartenga ad un’epoca oramai troppo lontana dall’attuale, che i messaggi siano sorpassati e che quindi la messa in scena delle sue opere debba essere impolverata e vetusta, Quelli di Grock vi faranno ricredere: qui si recita solo un colorato, vivace ed incalzante Shakespeare che narra favole senza tempo e parabole di realtà che ben si adattano alle varie epoche, la nostra compresa. Impossibile assopirsi, annoiarsi o distrarsi, sarete rapiti e non vorrete che il sogno finisca.

Perché appena si alza il sipario, veniamo travolti dal rullo di tamburi, dalla musica, dalle voci tuonanti e dai corpi che fluttuano, s’intrecciano e palpitano in danze che riescono a scuoterci e farci vibrare sin dai primi istanti. E con cotanta adrenalina in circolo ci godiamo tutta la prima parte, che scorre così veloce da farci perdere la cognizione del tempo mentre ci lasciamo trasportare nella antica Atene, in un bosco, la notte del solstizio di estate.

In questo luogo fatato per antonomasia, in un giorno molto particolare dell’anno, seguiamo tre storie che pian piano si avvicinano e s’intrecciano per chiudersi all’unisono sotto lo scroscio degli applausi di una platea a dir poco entusiasta. È la storia di giovani innamorati (Lisandro, Demetrio, la bella Ermia e la disperata Elena), di un re e della sua consorte (Oberon, il re degli elfi e della regina delle fate) e degli “artigiani dello spettacolo” che porteranno a palazzo una rappresentazione davvero unica e tremendamente esilarante della storia di Piramo e Tisbe. Ed in effetti a questo punto in sala non si respirava più, con le lacrime agli occhi, alla ricerca di una boccata di ossigeno per le molte risate, il battimani ha invaso la scena per concedere a molti di riprendere fiato prima del grandioso finale.

Gli “artigiani” sono stati la “ciliegina sulla torta” a chiusura di una performance che ha saputo unire con equilibrio prosa, danza e video. Ma non temete, nessun delirio psichedelico, solo dei protagonisti senza alcuna intenzione di risparmiarsi e così convincenti da farci dimenticare che oltre le mura vi fosse una temperatura da imminente solstizio, ma non quello estivo. Realtà e finzione si sono uniti sul palco come in sala… e sono riusciti a farci sognare per un paio di ore :)

E preparatevi che “i tuoi occhi sono verdi come porri” entrerà nelle mie personali citazioni 2013 ;)

Per informazioni/ prenotazioni il Teatro Leonardo da Vinci è in via Ampère 1, angolo piazza Leonardo da Vinci, Milano – tel: 02 26.68.11.66 –  email: biglietteria@teatroleonardo.it – sito web: www.teatroleonardo.it