Oggi parliamo di famiglia, anzi di come e quanto possa incrinarsi la vita di coppia quando il parentado è onnipresente e/o invadente, magari proprio perché solo così la vostra dolce metà riesce a sentirsi protetta, supportata, veramente compresa nella quotidianità. Vi suona per caso familiare? Mai avuto suoceri con la malsana abitudine di piombare a casa vostra all’improvviso sostenendo di voler fare un saluto veloce dato che “erano casualmente nelle vicinanze”? E ancora, mai ricevuto vere e proprie “lezioni di vita” dai fratelli maggiori o dalle altre coppie della famiglia acquisita, sposate da più tempo di voi? Ma non è finita qui, potete asserire di non aver mai litigato a causa di parenti che si sono sostituiti a voi, perché non vi credevano all’altezza di aiutare il/la vostra compagna? Fastidioso, vero?
Dal 6 dicembre arriverà direttamente da oltre confine il film “Troppo Amici”, una commedia partorita dalle menti dei due registi di “Quasi Amici”, Eric Toledano e Olivier Nakache, che questa volta ci porta a casa Alain e Nathalie, trentenni sposati con due figli più o meno esagitati, con qualche problema da risolvere, primo tra tutti il morboso attaccamento di Nathalie al fratello Jean-Pierre, avvocato, spostato, bizzarro. Ma la bizzarria non è peculiarità esclusiva della famiglia di lui, il papà di Alain è un arzillo ex-parrucchiere che corre dietro alle ragazze con i compagni di merende, tutti rigorosamente imparruccati, ehm…
Intuibile, quindi, che mettere le due coppie nella medesima stanza, inizialmente apparirà davvero come una cattiveria: il confronto è impari essendo una l’opposto dell’altra, affiatati i primi, in crisi i secondi; tanto è una figlia modello e di talento quella di Jean-Pierre, quanto è in grado di far saltare il sistema nervoso ad un santo il primogenito di Alain; tanto è colto, in carriera e facoltoso Jean-Pierre, tanto è afflitto da una incurabile sindrome di Peter Pan Alain, che non riesce a capitolare e passare da uno stato di irresponsabile precarietà a quello di impiegato in grado di contribuire al fabbisogno famigliare. Ma si sa, ciò che inizialmente appariva solido e perfetto, all’improvviso crollerà, mentre ciò che era un puzzle mescolato, vedrà tornare tutte le tessere al loro posto, anche se con grandi sforzi.
Una pellicola che amplifica le follie presenti in un po’ tutte le famiglie, che ci fa ridere delle comuni sfortune di noi trentenni sgangherati (facendoci sentire normali), e che rende grottesche scene non del tutto impossibili (rendendo credibili ai nostri occhi alcuni aneddoti familiari sentiti in passato). Il risultato è una commedia, un pizzico romantica e un po’ triste, ma di sicuro divertimento per tutti, tipica del cinema transalpino. Con un ritmo incalzante, carica di personaggi e di comprimari che ci regalano preziose perle, che alcune volte si traducono in risate mentre altre in emozioni, quest’opera riesce ad essere sagace ed al contempo spensierata.
Con dei protagonisti maschili che hanno tutto il nostro sostegno e donne tutte a loro modo fragili e rompiscatole che ci faranno sorridere e vergognare, perché in fondo tutte ogni tanto diventiamo così, l’immedesimazione è assicurata e la serata in coppia di sicuro successo. Anche questa volta, per noi, l’esame è stato superato :)
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”