La stagione invernale è oramai alle porte, da qualche giorno le temperature sono crollate e le cime delle montagne sono rivestite da un bucolico manto bianco. In molti, complice il ponte di Ognissanti, si son rifugiati ad alta quota, sci ai piedi, per godersi le prime discese dell’annata 2012-13. Appassionati, più o meno principianti, ma tutti con una gran voglia di provare l’ebbrezza della velocità, immersi nella natura e per una volta senza l’assillo del parcheggio. Certo, la crisi fa apparire uno sproposito il costo degli ski-pass, ma i protagonisti della storia di cui parliamo oggi hanno trovato una soluzione economica per trascorrere una giornata sulle piste.
Parker e Joe sono rispettivamente fidanzata e amico di infanzia di Dan, l’uomo conteso che ha organizzato la fuga dalla città che serberà loro una amara sorpresa. Il trio, più che mai deciso a concedersi un sabato di totale relax, lascia il telefono cellulare nel cassetto e, complice un piccolo espediente vedo-non-vedo, riesce ad accedere agli impianti ad un costo contenuto. Inevitabili le frizioni tra la compagna ed il migliore amico di Dan anche se ben presto sarà il panico a prendere il sopravvento e a mettere fine alle ostilità verbali.
I ragazzi sono giovani e vogliono coronare l’avventurosa giornata con l’ultima discesa, a cui i veri sciatori sanno sempre rinunciare, a piste ormai in chiusura. Corrompono la guardia, salgono sulla seggiovia e… il poster credo sia abbastanza eloquente su cosa accada. Quello che pareva un teen movie in men che non si dica si trasforma in un thriller raggelante. I tre rimangono soli, al buio, in quota, a metà percorso, sospesi per aria e nessuno è al corrente di dove siano. Inutili le urla, soprattutto con una tempesta in arrivo. Ed il cronometro inizia a correre. Riusciranno i tre a salvarsi? Si immolerà qualcuno per il bene del gruppo? Chi sarà sfortunato e chi l’eroe? Ma soprattutto sopravvivrà qualcuno a questa disavventura?
Film prevedibile, complice anche una locandina che lascia intuire dove si svolgerà la parte principale della storia. Pellicola molto scolastica, con pochi effetti sia speciali sia a sorpresa. I tre protagonisti riescono a mantenere un’espressione credibile, analizzano le situazioni in modo fin troppo saggio, il panico scarseggia così come la stupidità che dovrebbe regnare sovrana in simili casi disperati. Sia ben chiaro, qualche cavolata la vediamo, ma la fanno troppo semplice e poco si soffermano sul dolore fisico che dovrebbero provare. Loro rimangono di là, mentre noi di qua ci distraiamo. Nonostante sia presentato come un horror, di sangue ce n’è pochino, di freddo non se ne prova e purtroppo non ci si spaventa.
Voto dal 5 al 6: il timore è che con un set così ristretto e senza futuristici effetti speciali fosse necessario un vero miracolo per trascinarci tutti su quella sgangherata seggiovia.
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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