E poi ci sono libri come “La commedia umana” di William Saroyan, che – se non fossi in fondo in fondo un timidone – farebbero la felicità della compagnia telefonica.
No, perché la prima tentazione una volta terminata la lettura dell’ultima facciata è stata quella di buttarmi sul telefono, comporre numeri a caso e…
“Pronto, buonasera signora, mi scusi per il disturbo, no, guardi, non voglio vendere nulla, volevo solo segnalare che ho appena finito di leggere “La commedia umana”, no, non quella di Balzac, ah ma vedo che se ne intende, bene, no, questo è un libro di Saroyan (scriva bene Sa-ro-yan con la ipsilon), è il libro più dolce e ingenuo e vero e semplice che io abbia letto nell’ultimo periodo, ecco, telefonavo solo per consigliarlo a tutti, prego, si figuri, arrivederci”
“Pronto, buonasera dottore, no, mi scusi, spero non sia orario di visite, h lei è dottore commercialista, beh, ancora meglio guardi, volevo consigliarle un libro di Saroyan, no io non lo vendo, però è un romanzo bellissimo ed emozionante, racconta di una cittadina americana nel 1942 e dei suoi abitanti, fra cui spiccano un bambino di nome Ulisse che è il ritratto della nostra curiosità infantile e rimane attaccato al cuore, e poi c’è il fratello, ah, capisco, non ha tempo, giusto, ma si segni il titolo “La commedia umana”, fra un 740 e l’altro secondo me… si, ha ragione, buona giornata”
“Si, buongiorno, mi perdoni per il disturbo, chiamavo per chiederle se ha mai letto “La commedia umana” di Saroyan… lo ha letto? Davvero? Lo ha trovato anche lei straordinario, vero? Si, si, è vero, a volte sembra di leggere l’Antologia di Spoon River in prosa, sono d’accordo, però mi scusi, visto che lei lo ha già letto e ne ha tratto gran divertimento, io proseguire con le mie interrurbane, scusi, eh…”
“Ciao, quanti anni hai? Mi passi la mamma o il papà? Grazie! Buonasera, mi scusi, ho sentito che il figliuolo ha 14 anni, ecco, io consiglierei anche a lui la lettura de “La commedia umana” di Saroyan, che il protagonista ha più o meno la sua età e fa il fattorino, e vola in bicicletta, e all’improvviso si scopre grande e sarà impossibile non sottolineare mille e mille e mille frasi, ehm… no… non è un servizio del comune per invogliare alla lettura, però non è mica una brutta idea….”
Tutti pensieri che si sono accavallati mentre allungavo la mano verso il telefono, e mi son fermato un siatnte prima di fare la figura dell’idiota. Però quelle cose lì andavano dette, e quindi eccole qui. Sa-ro-yan, ve lo siete appuntati?
Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.
Un post originale e divertente!! Grande Alf!!
se non mi chiami al telefono per suggerirmelo, io intanto me lo sono già appuntato :D