Leggere sempre le avvertenze prima dell’uso ossia, nel caso di un film, osservare con attenzione la locandina prima di entrare in sala altrimenti non lamentarsi di come si è speso il proprio tempo. Lezione che la sottoscritta fatica a tenere a mente ed è così che si è scontrata con la réunion di un gran bel cast in un film ehm… un po’ così.
Attrici parzialmente prese in prestito da quella mirabile -sarcasmo- pellicola delle “Amiche della sposa” (scelta comprensibile posto l’incasso strabiliante in Nord America e non solo), format che sfiora la commedia demenziale ma non valica mai il confine che la relegherebbe a filmetto insensato e volgare, opera corale come tanto è di moda negli ultimi tempi (cinque coppie a rappresentare la realtà) e l’argomento che pare in voga al momento: la gravidanza (ho appena scoperto che stanno per dedicarle pure un programma TV!). Insomma, tutti i presupposti per farci ridere sono stati messi nel piatto per assicurarsi il successo e probabilmente sarà così, nel mentre però io continuo a sperare che gli ottimi concorrenti al momento nei cinema le diano del gran filo da torcere.
Le commedie romantiche americane sono uniche ed irripetibili (nel bene e nel male), l’ho sempre detto e persevererò a crederlo anche dopo la visione di pellicole come questa che non incontrano il mio concetto di film divertente e leggero: non rido, non riesco a sognare, l’immedesimazione è assente, non è rilassante, anzi, a tratti è fastidioso quanto un attacco di orticaria. Tutto è eccessivamente “come si deve” e melenso al punto che amore, comprensione, saggezza sono in ogni dove delineando un mondo decisamente inesistente. Sempre ben accetto il buonismo ed evadere fa bene all’animo, ma qui si va oltre e si dipinge una realtà che neppure i nostri sogni più fantasiosi riescono a concepire! E io divento insofferente…
Parliamoci chiaro, qualche risata si fa, ma le battute sono insapore ed incolore, a tratti suonano riciclate e tristi, e non vi è traccia neppure di un umorismo più tagliente. Il sarcasmo è infatti solo una spolverata data all’ultimo minuto più per assicurarsi l’approvazione dei palati un pochino esigenti che per convinzione e ciò, ovviamente, provoca l’effetto contrario.
Cameron Diaz, Jennifer Lopez, Elizabeth Banks, Anna Kendrick, Brooklyn Decker, Chris Rock, Dennis Quaid e il resto del cast sono affermati re e regine della commedia in grado di strabiliarci, ma qui appaiono sotto tono, quasi imbambolati, forse abbandonati a loro stessi durante i 20 minuti o poco più della loro apparizione. Che sia colpa del cast sovrabbondante? Ultimamente, infatti, ogni nuova commedia annovera un numero sempre crescente di stelle, col risultato che i relativi personaggi hanno minor spazio, la storia risulta più frammentaria e qualsiasi tentativo di affrontare una problematica si sgretola in partenza per impossibilità di corredarla di una struttura dignitosa e il risultato non può che essere un film superficiale. Quindi la domanda sorge spontanea: il pubblico vuole davvero questo?
Voto: 4 e ½. Pellicola che intrattiene ancor meno di “Travolti dalla cicogna” (uscita pochi mesi fa) quindi, se volete esorcizzare la gravidanza, optate per altri lidi.
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”