La sinossi non può che fermarsi qui, perché da questo punto in poi iniziano le sorprese, in primis il fatto che nessuno si aspettava un film così. Jessica Biel è l’unico nome di richiamo e di fatto è il perno attorno al quale tutto ruota. Con cotanta responsabilità, la incontriamo imbruttita, sciancata, stile madre coraggio, che nonostante le prenda in continuazione non molla. Lei deve portare a termine la sua missione e come ogni donna è disposta a tutto per i bambini. Ed è così che sino alla fine, sino all’ultimo tassello di un puzzle le cui tessere sono state sempre sotto i nostri occhi, la storia nella sua stravaganza funziona.
Giocando con la luce, facendoci provare disagio, freddo, quasi percependo l’odore di umido e sottolineando il degrado, oltre al nulla che circonda i (pochi) personaggi che calcano la scena, il messaggio di speranza emerge quasi inaspettatamente. Una lezione insolita trova il suo spazio. Si parla di prospettive, importanza dell’educazione e di saper cogliere le opportunità. Di alti valori quali la fedeltà e l’altruismo, e non solo, in una società che cade a pezzi. Di nuovo è tutto davanti a noi e possiamo scegliere se cogliere quanto offerto oppure goderci il thriller dall’intreccio che non permette allo spettatore di assopirsi. Qualora, infatti, intuisse alcuni passaggi (l’impianto in tre atti è palese) gli mancherà sempre quel qualcosa fondamentale per il seguente colpo di scena :)
Un film senza grandi pretese è arrivato in sordina nei nostri cinema, ma è ricco di tensione, ha ritmo e merita qualche riga soprattutto in una settimana che spicca per quantità e qualità delle pellicole che hanno invaso le sale. Forse questa sarà una di quelle volte in cui il passaparola non farà scivolare nell’oblio un’opera che è ben fatta ed in altre mani avrebbe anche potuto trasformarsi in un caso cinematografico. Voto dal 6 al 7 nonostante l’attrice principale e la sua smorfia sofferente non mi facciano impazzire, ma è l’esordio in lingua straniera di un regista (francese) che sino a ieri sguazzava nell’horror e ciò provoca il mio supporto incondizionato.
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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