C’è un luogo adatto per una gita fuori porta che dista soltanto una cinquantina di chilometri da Milano e poco meno di dieci da Bergamo. Si tratta della Rotonda di San Tomè, e prima di cantarne la grazia fateci sottolineare una cosa: quando sentiremo chiacchierare di un paese che fatica mantenere e valorizzare il proprio patrimonio artistico, beh, il pensiero non potrà che correre fino a qui. Altre nazioni avrebbero basato la loro fortuna turistica su edifici di questa importanza storica e bellezza architettonica. Fortunatamente per noi, dal 2001 è attiva l’Associazione Museo San Tomè – Centro Studi Romanico Lombardo- Antenna Europea del Romanico che molto ha fatto per la conservazione di questi edifici e che, operando senza fini di lucro, garantisce – dalla bella e storica sede posta in un ex-convento femminile del XIII secolo proprio al fianco di San Tomè – anche la possibilità di visitare questi luoghi magici: il circuito comprende, oltre a San Tomè, San Giorgio e San Nicola (anch’esse del XII secolo) e Madonna del Castello, con architetture che spaziano dal VII al XVI secolo, e vale davvero la pena dedicarci una giornata di festa.
San Tomè colpisce certamente, fin dalla prima occhiata lanciata avvicinandosi all’edificio, per la pianta circolare, certamente poco diffusa nel nostro territorio. Non so se sia la mancanza di abitudine, ma ne ricavi immediatamente una sensazione di leggerezza a cui contribuisce senza dubbio la sua collocazione: la Rotonda è infatti circondata da filari di alberi ed inserita in un paesaggio quieto che induce inevitabilmente al pensiero.
Ma se avete la possibilità di recarvi in questa piccola oasi di pace in uno dei giorni di apertura al pubblico o se, come è capitato a noi, avete la fortuna di incontrare uno dei custodi più disponibili e gentili che il globo terrestre conosca, è all’interno che rimarrete completamente privi di parole. Nella assoluta essenzialità architettonica, attentamente calibrato, nella sua umiltà così dignitosa, nei giochi di luce creati dalle aperture poste alla sommità dell’edificio, vi sorprenderete a ruotare su voi stessi, cercando di catturare con lo sguardo simbolismi e suggestioni difficili da scordare. Una esperienza che consigliamo a tutti.
E per risultare ulteriormente convincenti, vi segnaliamo il sito di Antenna Europea del Romanico: oltre al calendario degli eventi in programma, che comprendono rappresentazioni teatrali e conferenze, sono presenti dei file audio da copiare sui vostri lettori e smartphone, per rendere la visita una vera esperienza multimediale.
Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.
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