Il Festival ha chiuso i battenti ma qualche premio di cui parlare manca ancora all’appello, quindi senza indugio continuiamo la nostra carrellata :-)

© Festival del film Locarno

Il salto di livello si percepisce tutto, questo è uno di quei film cosiddetti indie che potresti riconoscere anche bendato solo udendo le sue battute ricche di sarcasmo! Americano sino all’ultimo fotogramma, non stupisce abbia fatto il giro dei migliori festival di genere e che annoveri nel suo cast volti già visti in altri film e soprattutto quella perla di “the Color Wheel” (peraltro presentato proprio qui a Locarno nel 2011), nata dalla mente di uno dei giurati di quest’anno del Concorso Cineasti del Presente: Alex Ross Perry.

Film che segue la vita di Max, il quale dopo un primo matrimonio fallimentare, decide quasi a tavolino di sposare una collega del ristorante in cui lavora come cameriere. Una volta convolato a seconde nozze si ritroverà a fare il principe consorte di una vera e propria ereditiera e questa sarà solo l’ennesima fortuna delle molteplici che costelleranno la sua bizzarra esistenza.

Max ha, infatti, l’abitudine di calamitare le più stravaganti situazioni, fortunate o spiacevoli che siano, ma di riuscire sempre a bilanciare il negativo con avvenimenti positivi, grazie ad una (forse) buona stella e (di sicuro) all’ausilio di una misteriosa valigia che passa di padre in figlio da generazioni. E’ così che quando la nuova moglie lo tradirà con la persona sbagliata, lui semplicemente regolarizzerà la propria relazione (fedifraga sino al giorno precedente), che però gli riserverà presto un bel po’ di sorprese.

In una edizione del Festival del Film in cui i maggiori dubbi si sono avuti sulle opere che si contendevano il premio più ambito, questo è apparso agli occhi di tutti come uno dei film più strutturati e degni di riconoscimento. La recitazione di un cast fatto per lo più di caratteristi è esattamente come dovrebbe essere, le battute sono sagaci e la durata è cadenzata da freddure sino ad un finale che arriva al momento giusto. Insomma, il film di  Bob Byington  ci voleva proprio!

Ovviamente, una grossa fetta del pubblico accreditato alla kermesse era convinta che l’evidente marcia in più della pellicola sarebbe stata un’arma a doppio taglio che le avrebbe impedito di aggiudicarsi un Pardo. In molti, quindi, siamo rimasti piacevolmente impressionati all’annuncio dell’assegnazione del premio speciale della giuria. Voto finale: 7 ½ su 10. L’8 non viene raggiunto perché la misteriosa valigia, che passa di mano in mano e cela magici fasci di luce, rimanda ad altra cinematografia più o meno recente senza che si comprenda chiaramente se sia un tributo o inutile ulteriore carne al fuoco di un barbecue che sino a quel momento era più che mai equilibrato.