Una consapevole necessità di provocare sofferenza, per rinsaldare il proprio animo e dare un senso ad una esistenza infelice, è quella che ogni giorno meticolosamente alimenta César, il portiere di un palazzo benestante abitato da varia umanità, un vero e proprio ventaglio di generazioni, situazioni ed equilibri precari, il luogo perfetto in cui dare sfogo alla propria follia. Anziani, famiglie, bambini e giovani adulti all’inseguimento dei propri sogni sfilano ogni giorno davanti a César ed egli asseconda le loro richieste incassando sobriamente sgarbi e maleducazione. Ma il nostro protagonista non è un uomo qualunque, non ha alcuna intenzione di subire passivamente e, soprattutto, d’assistere alle gioie altrui, deve reagire e decide di farlo a suo modo.
Trovata la preda perfetta inizia la lunga osservazione e minuziosa preparazione di una guerra unilaterale in cui non è prevista la sconfitta, se non quella della malcapitata. La vittima della follia di un inquietante Luis Tosar è la giovane e solare Clara (Marta Etura) che abbraccia la vita con energia inesauribile ogni giorno. Gentile con tutti, positiva per natura, la ragazza non immagina che le sue piccole sventure non siano frutto del fato e lo spettatore che sin dall’inizio della pellicola si trova in casa sua non può che assistere impotente allo svolgersi degli eventi.
Tanta la suspense e totale il coinvolgimento di chi è in sale grazie a poche efficaci inquadrature in cui gli sguardi sinistri del protagonista ci fanno temere per tutti coloro con cui interloquisce e, di fatto, sarà proprio così, posto che non c’è limite al peggio! Finale in crescendo con sorprese alcune più prevedibili di altre, di sicuro il regista di REC e REC 2 dimostra tutta la sua abilità a mantenere alte curiosità e tensione con scene esclusivamente di vita comune (forse non di tutti…). Niente eccessi splatter nonostante in molti si faranno male, totale assenza di sovrannaturale (la mente gioca degli scherzi ben peggiori per molto meno) e una osservazione della vita e degli esseri umani da applauso (lo scambio con l’anziana inquilina amante dei cani è incredibile per quanto sia crudo ma –ahinoi- reale).
Definito come thriller psicologico questo film che predilige la prospettiva dell’inquietante protagonista induce il gentil sesso a sperare anche quando tutto sarà perduto e fa sentire impotenti i maschietti. Non pretende di farti riflettere sulle devianze umane, né ti incute il timore di interagire col resto del mondo, forse ti ricorda solo quanto siamo deboli e come situazioni o frustrazioni apparentemente banali possano avere conseguenze agghiaccianti. Opera che nella sua semplicità appaga l’audience e che gli amanti del genere accoglieranno con piacere. Voto: 7½.
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
Leave a Comment