Commedie, commedie e ancora commedie, è estate e nessuno ha più voglia di struggersi, basta guardare i cartelloni che troneggiano fuori dai cinema per accorgersene. Quindi oggi parliamo di “Quell’idiota di nostro Fratello” che comparirà da domani nelle sale italiane e per l’occasione ci trasferiamo negli Stati Uniti, direttamente a casa dei padri delle pellicole per famiglie un po’ politicamente scorrette, ma con un bel messaggio conciliante nelle battute finali. Insomma, quelle grondanti buonismo che ci fanno ridere con la coscienza a posto anche se il protagonista tiene tra le dita una sigaretta non del tutto legale, perché sappiamo sin dall’inizio che sarà proprio lui a salvare la situazione.
Ennesima saga, storia incentrata sulla famiglia disfunzionale in cui un bambinone si trova a convivere con una mamma che si nasconde dentro un calice di vino e tre sorelle con un ego problematico – una quotidianità che davvero farebbe andare fuori di testa molti di noi. Ned, questo il nome del nostro eroe, sceglie quindi di isolarsi in un mondo fatto di positività e comprensione del prossimo sino al punto da essere percepito dai più come lo scemo del villaggio. E, d’altro canto, vendere uno spinello ad un poliziotto non è proprio un’idea geniale, anche se sarà l’evento che lo porterà a cambiare un bel po’ di cose nella propria esistenza ed in quella delle donne della sua vita.
La famiglia di Ned appare (e crede di essere) perfetta sino a quando la routine viene sconquassata da un evento straordinario: Ned ha rotto con la fidanzata ed ora ha bisogno di un tetto sotto cui ripararsi. Come è ovvio attendersi, manie e frustrazioni di tutti affioreranno, anzi esploderanno, e gag dopo gag si renderanno conto che il fratellino non è affetto da alcun deficit, ha solo un’inconsueta concezione della quotidianità che lo porta a non venire contagiato dalle nevrosi di coloro che lo circondano. Alla fine nonostante questa commedia sia farcita di banalità mette comunque in luce la realtà: tutti ci crogioliamo nel nostro stress – peraltro auto-indotto – e spesso non agiamo per migliorare le cose.
Le situazioni sono, infatti, davvero simili a quelle che ci ritroviamo a vivere goffamente nella nostra quotidianità, l’immedesimazione diviene quindi scontata: in ogni famiglia vi è il parente antipatico, il libertino e/o l’isterica. I loro difetti sono quelli di molti di noi, quindi ridere della famiglia Rochlin ci fa sentire normali ed oltreoceano lo sanno così bene da essere dei veri e propri maestri nel genere. Noi al di qua della acque altrettanto candidamente ammettiamo che siamo entrati in sala con il terrore di assistere a qualcosa di simile al traumatico “Le amiche della sposa”. Grazie al cielo questo fratello “idiota” è più godibile delle dementi damigelle di qualche mese fa e ciò nonostante noialtri abbiamo grosse difficoltà nel ridere con le commedie “all’americana” che accarezzano il demenziale.
State quindi pronti, i più grandicelli probabilmente nonostante l’esile trama godranno del fatto che vengano percepiti come squinternati tutti coloro che non corrono per ottenere successo, che non conducono vite isteriche e che non vedono solo il lato negativo degli altri mentre i più giovani si perderanno tra le innumerevoli e scontate gag di un cast veterano del genere. Voto: 6+
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”