Non si può gridare alla vera e propria rivoluzione, ma la classifica dei libri più venduti presenta comunque un certo numero di novità: contiamo infatti la bellezza di quattro new entry, alcune delle quali suscitano danze di felicità. Vediamole nel dettaglio.
La classifica si apre con “Lo scontro finale”, ultimo capitolo della saga fantasy tutta dedicata ai più piccoli che ha per protagonista Percy Jackson. Lo precede in nona posizione “Il profanatore di biblioteche proibite”, romanzo thriller in pieno stile Buticchi di Davide Mosca che indaga alla ricerca del vero nome di Roma e del bastone sacro utilizzato da Romolo durante la sua fondazione. All’ottavo posto, in rapida discesa, la raccolta di racconti di Andrea Camilleri “La regina di Pomerania e altre storie di Vigata”, di cui abbiamo cantato qualche lode qui, preceduto da una buona notizia: entra in classifica ed al settimo posto “Se ti abbraccio non aver paura”, ultima fatica letteraria di Fulvio Ervas, autore che ho imparato ad apprezzare per i suoi gialli delicati e ambientati nel nord-est italiano. Una storia completamente diversa da quelle a cui Ervas ci ha abituato, ma che merita il successo. Chiude la cinquina di volumi compresi fra la decima e la sesta posizione l’incommentabile “Dieta Durkan illustrata”
Nella coppia ai piedi del podio troviamo, in quinta posizione, il nuovo Massimo Carlotto (“Respiro corto”) su cui scambieremo qualche chiacchiera in settimana: anticipiamo solo che, come Ervas, Carlotto è noto per le trame “venete” dell’Alligatore e – ancora come Ervas – in questo suo nuovo noir l’ambientazione è completamente differente. Al quarto posto si conferma Alessandro Baricco con il suo “Tre volte all’alba”, che giace da qualche settimana sul mio comodino superato ahilui da letture che – ad un primo colpo d’occhio – mi son sembrate più intriganti. Arrivo, arrivo…
Mantiene la sua presenza sul podio Francesco Guccini con “Dizionario delle cose perdute”, gradevole (ma io son clamorosamente di parte” racconto-raccolta di antichi episodi, oggetti perduti nel tempo, espressione di una nostalgia che non è mai malinconia per quel tocco di ironia che contraddistingue le narrazioni del mio cantautore di riferimento. E il Guccio, con ogni probabilità, non sarà del tutto dispiaciuto di essere stato superato, perché al secondo posto…
… si affaccia Luciano Ligabue con “Il rumore dei baci”. La collaborazione fra Guccini e Ligabue ha prodotto alcuni cammei nei film diretti dal secondo e qualche comune interpretazione musicale, e vederli appaiati in vetta alla classifica dei libri più letti mette un po’ di tenerezza negli occhi degli appassionati.
Nuovamente primo, ma con un distacco che comincia a ridursi, Massimo Gramellini con “Fai bei sogni”, per il quale citerò dalla terza di copertina: “Un libro dedicato a quelli che nella vita hanno perso qualcosa. Un amore, un lavoro, un tesoro. E rifiutandosi di accettare la realtà, finiscono per smarrire se stessi”. Continuo ad accontentarmi dei suoi “Buongiorno” sulla Stampa ogni mattina.
Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.
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