Terminata l’incursione nella classifica dei libri più venduti nella più nota libreria online, riprendiamo a scorrere la graduatoria dei titoli che maggiormente hanno interessato i lettori sugli scaffali più tradizionali. Non so se sia una sorpresa o meno, ma le due Top Ten si assomigliano notevolmente!
La classifica si apre con “Neanche con un morso all’orecchio”, intimo e toccante racconto di Flavio Insinna approdato in libreria dopo una vita dietro le telecamere. Tra la nona e la sesta posizione assistiamo ad una suddivisione di vendite fra Spagna e dietologia: Clara Sanchez si conferma autrice di successo con “La voce invisibile del vento” (nono) e Zafon scala qualche posizione con il suo ultimo romanzo intitolato “Il prigioniero del cielo” (sesto). I due autori iberici sono separati, in settima e ottava posizione, da varie versioni della Dieta Dukan, proposta in versione illustrata e non. Siamo perplessi ma non possiamo fare altro che adeguarci.
Nella coppia ai piedi del podio troviamo, in quinta posizione, Carlo Verdone con la sua autobiografia intitolata “La casa sopra i portici”: un insieme di aneddoti e di ricordi sulla scena filmica italiana del dopoguerra. Mi azzardo a consideararlo un segnale di disaffezione verso il cinema nostrano odierno, perché quando si guarda troppe volte indietro la tentazione di fare i conti con il presente diventa sempre più forte. Lo precede “Tre volte all’alba”, ultima fatica letteraria di Alessandro Baricco che nasce, per espressa confessione dell’autore, come una sorta di spin-off di “Mr Gwyn”, edito dodici mesi fa dalla setssa Feltrinelli.
Si aggiudica la medaglia di bronzo Andrea Camilleri con il suo “La regina di Pomerania e altre storie di Vigàta”, raccolta di racconti ambientati nell’immaginaria cittadina sicula dal 1893 al 1950 in questo momento sul mio comodino. Capisco che la distribuzione dei volumi nella mia abitazione possa risultare di scarso interesse, era solo per annunciare che a breve ne leggerete qui su MaSeDomani!
Presenza stabile in classifica da quasi due mesi, Francesco Guccini con il suo “Dizionario delle cose perdute” consolida il secondo posto anche con la partecipazione a “Che tempo che fa”, trasmissione di Fabio Fazio che sappiamo essere spesso decisiva nella spinta all’acquisto. Da gucciniano doc non ho atteso la comparsata televisiva (peraltro apprezzata nella sua rarità) e ne ho già scritto qui.
Nuovamente primo e per distacco Massimo Gramellini con “Fai bei sogni”, per il quale citerò dalla terza di copertina: “Un libro dedicato a quelli che nella vita hanno perso qualcosa. Un amore, un lavoro, un tesoro. E rifiutandosi di accettare la realtà, finiscono per smarrire se stessi”. Si dice – ed è terribilmente vero – che ci siano momenti giusti per i libri giusti, tenetelo sempre presente.
Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.
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