Come resistere ad una serata dal titolo “Libri a teatro”, in particolare se l’organizzazione è a cura di Quelli di Grock (che già una bella soddisfazione ci hanno riservato) e di Marcos y Marcos, casa editrice che da sempre si contraddistingue per qualità del catalogo? E come poter restare distanti dalle assi del palcoscenico sito in via Ampere 1 quando ad essere protagonisti saranno le pagine di uno dei migliori testi teatrali di Friedrich Durrenmatt?
Non si può resistere, e dunque eccoci qui pronti e trepidanti a pochi minuti dall’inizio dello spettacolo a domandarci quale chiave interpretativa sarà data a “Romolo il Grande”, e quanti e quali agganci con la realtà odierna verranno esplorati.
E, una cinquantina di minuti dopo, eccoci seduti sulle stesse poltrone a sorridere molto soddisfatti: la regia di Susanna Baccari regala al testo dello scrittore svizzero un’aria assolutamente trascinante e le interpretazioni di Pietro De Pascalis, Davide Del Grosso e Francesco Errico conducono efficacemente in una narrazione che rende omaggio alla modernità di un testo che non soffre minimamente lo scorrere del tempo.
La riuscita di uno spettacolo teatrale dipende anche da questo: messa a confronto con un testo che dimostra inequivocabilmente la grandezza di Durrenmatt, autore in grado di svariare dal poliziesco alla trama storica senza perdere un briciolo di credibilità, la compagnia è stato in grado di catturare il pubblico, conducendolo per mano all’interno della decadente villa in cui si decidono gli ultimi giorni dell’Impero Romano utilizzando tutte le possibilità che le arti sceniche mettono a disposizione dei suoi interpreti. Si inizia con ritmo travolgente e divertentissimo, fra un Romolo Augusto con occhiali da sole e camicia aperta sul petto e due ottime spalle ad aizzare gli applausi ritmati del pubblico, e si chiude con la lettura di un monologo dello stesso Imperatore che risplende di intensità, muove il pensiero, scatena commozione. Difficile desiderare di più da un palco, dagli attori e da un pubblico partecipe che mi ha favorevolmente impressionato anche per età anagrafica: non ho alcun dubbio, molti dei giovani che ho sbirciato assistere con interesse e partecipazione alla rappresentazione saranno corsi a cercare il testo di Durrenmatt, e non si può quindi far altro che esclamare: “Missione compiuta!”
Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.