Berlinale 2012 – (Out of) Competition: Haywire

Steven Soderbergh è tornato, anzi ha scelto proprio Berlino per mostrare in anteprima il suo ultimo film – alla faccia dei rumors che lo volevano fuori dai giochi per sempre (!) – e si presenta in Berlinale con al seguito la donna più desiderata del momento, la lottatrice Gina Carano, e i due sex symbol Michael Fassbender e Antonio Banderas. La sua entrée al Festival è in tutti i sensi roboante, nessuna discesa da sportivissima fuoriserie, solo una storia che ruota intorno ad una inconsueta attrice.

Haywire, alias “Knockout – Resa dei Conti” a casa nostra per motivi a me davvero oscuri, è infatti un action movie in cui si spara, ce le si da di santa ragione e che omaggia i film di spionaggio dell’epoca d’oro di James Bond. Mallory, infatti, è un’ex-marine che oggi si mantiene lavando i panni sporchi a contratto, ma (come da copione) un giorno inspiegabilmente verrà incastrata da qualcuno di molto vicino. Tra un calcio e l’altro, inizia quindi una fuga/ricerca della verità attraverso l’Europa (e non solo) che ci fa godere il tramonto di Barcellona ma l’alba sui tetti di Dublino.

© 2011 Concorde Filmverleih GmbH

Intorno alla protagonista solo colleghi di cui non si può fidare, luoghi ostili e il tempo che gioca a sfavore. Ma Mallory è potente in tutti i sensi, l’esuberanza del fisico va a braccetto con il personaggio  e Gina è davvero convincente, forse proprio perché nella vita è una vera lottatrice. Soderbergh ha il merito di andare sempre per la propria strada e di non sbagliare mai direzione: ha confezionato un ben ritmato, non rumoroso, avventuroso film di azione condito di spionaggio un po’ retrò, ribaltando però i ruoli e mettendo una donna in un mondo di uomini ma senza mai avere intenzione di farla soccombere, anzi…

Nessun messaggio femminista è da ravvedersi in tale inusuale scelta e alcuna rivendicazione politica è da associare ai luoghi scelti per queste due ore di intrattenimento, Soderbergh è semplicemente fatto così. Quindi non stupisce neppure che nonostante un cast da brividi (che annovera oltre a Fassbender e Banderas pure Michael Douglas, Ewan McGregor e Channing Tatum) il ruolo da protagonista abbia deciso di affidarlo ad una attrice non professionista e che candidamente in conferenza stampa abbia sottolineato come “senza Gina il film non sarebbe esistito”!

Fossi in Ethan Hunt inizierei ad avere i brividi, perché nonostante la pellicola sia stata concepita con un’anima propria, vi sono tutti i presupposti per diventare oggi regina del botteghino e domani la sorella maggiore di nuovi avvincenti episodi; e, come se non bastasse, per la prima volta abbiamo di fronte una donna, meno eterea di Angelina Jolie e molto più simile alla nostra vicina di casa, in grado di correre con un mitragliatore sottobraccio facendo sentire noialtre forti anzi fichissime e convincendo gli ometti (anche i più scettici) di quanto siano fortunati a non avere al loro fianco una donna che picchi così  :-)

Non aggiungerà pietre miliari alla cinematografia ma, forse per i troppi drammi in 35mm visti in quei giorni di festival, è stata una ventata di aria fresca!

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