Cari lettori e lettrici, non so voi, ma io mi sento un po’ appesantita dopo queste feste… burp ehm…
E’ vero, come dice la mi’ mamma sono alta… ma vedendo la mia taglia 44 corteggiare un po’ troppo da vicino la 46, ho deciso di correre ai ripari, e ho fatto una chiacchierata con un dietologo, nel tentativo di capire come smaltire in modo dolce e definitivo quel peso che durante le feste insidia noi, buone forchette.
Vi riassumo in pochi punti quel che ci siamo detti: sono cose di buon senso, ma quando il peso lievita, la tentazione del sedano scondito è forte, e non va assecondata.
Innanzitutto limitare il senso di colpa: non ha senso sentirsi meschini perché si aumentati un po’ di peso, significa che durante le feste ce la siamo goduta in compagnia e siamo persone socievoli e amanti della tavola!
Bisogna evitare i menu punitivi: l’organismo reagisce malissimo alla privazione improvvisa di calorie, perché attiva un meccanismo a livello della parte più primitiva del cervello che abbassa il metabolismo e immagazzina scorte, col risultato che non si mangia un cavolo e si ingrassa uguale;
Prevedere un periodo di almeno 4-6 settimane nel quale rimettersi a regime: scordatevi diete miracolose e diete lampo, che intaccano solo massa magra e riserve di acqua ma non smuovono minimamente l’adipe.
Dedicate ogni giorno un momento piacevole a voi stessi: se non potete gratificarvi col cibo, fatelo con una lunga doccia profumata, un buon libro, un dvd, un massaggio, un teatro, una telefonata a un’amica, un programma che vi piace in tv.
Per dimagrire bene, bisogna fornire all’organismo le calorie necessarie, ma non solo: devono arrivare dai cibi giusti, cioè che rispondano a due caratteristiche importanti, il contenere elementi preziosi per il corpo e l’essere a lenta assimilazione (infatti gli zuccheri semplici, cioè quelli “dolci”, non vanno bene perché al momento danno la botta di energia, ma subito dopo torna la fame, e questo perché provocano nel sangue oscillazioni troppo rapide dell’insulina).
L’altra cosa fondamentale per dimagrire lentamente e bene è mangiare almeno 1600 calorie al giorno (corrispondenti grosso modo al metabolismo basale), di cui 45% carboidrati, 20% frutta e verdura, 25% proteine, 10 % grassi (siamo in inverno).
Per dirla in soldoni, la cosa si traduce così:
CARBOIDRATI
un cucchiaino di zucchero nel caffè, tre fette biscottate la mattina con la marmellata; un piatto di pasta/riso da 80gr a pranzo; un panino e mezzo (60gr) la sera a cena o 200gr di patate o 150gr di gnocchi;
PROTEINE
una tazza di latte a colazione; uno yogurt senza zucchero; una bistecca da 150 gr o un etto di crudo, cotto o bresaola o roastbeef la sera a cena, oppure due uova, o 80gr di formaggio, o 200 gr di pesce;
GRASSI
3 cucchiai di olio di oliva
FRUTTA E VERDURA
La prima a metà mattina con lo yogurt e a merenda, invece la verdura con il piatto principale, sia a pranzo che a cena.
Cuocete in modo rapido e saporito (ci sono le spezie, i dadi granulari, etc…) e ricordatevi di consumare i carboidrati soprattutto nella prima parte della giornata: dopo diventano un’inutile scorta, invece se a cena, con un poco di pane o patate, consumate proteine, queste vi faranno sentire sazi più a lungo, perché vengono assimilate lentamente e vi consentiranno di dormire senza morsi allo stomaco.
Ultimo consiglio: consumate vino o birra non più di due volte a settimana, perché ostacolano lo smaltimento delle scorie, gonfiano, e danno infiammazione, utilizzate invece acqua, tisane e bevande a zero calorie.
Ah, dimenticavo… invece del solito sale da cucina, fate come me: per salare l’acqua della pasta, uso il sale iodato per i cibi in cottura, il sale marino integrale (fior di sale) grosso, per l’ultimo tocco, sale di Bretagna macinato al momento. Questo perché il sale integrale è ricco di oligoelementi che sgonfiano e forniscono al corpo preziose sostanze introvabili in altri cibi.
Se inoltre camminate un po’, vedrete che le ciccette si liquefano :-)
Buon nuovo anno!
Mata Hari danza in cucina, piroetta con maestria fra ingredienti esotici o contadini, si produce in un doppio avvitamento verso la cantina, per scegliere la bottiglia più adatta alla pietanza consigliata. Scordatevi i virtuosismi alla Carla Fracci e concentratevi sui sapori: tra un pizzico di sale ed uno di ilarità, ne resterete sedotti ed ammaliati.