Sette autori per un Natale in giallo

A qualcuno potrà sembrare una pura operazione commerciale (ed in parte probabilmente lo è), altri faranno notare che di raccolte simili è ricca la recente storia editoriale italiana. Difficile non concordare con entrambe le osservazioni, ma resta il fatto che “Un Natale in giallo”, edito da Sellerio, riunisce in 318 agilissime pagine la bellezza di sette racconti di veri professionisti del genere, e convince nella selezione di testi scelti.

Il filo conduttore – e non potrebbe essere altrimenti – è proprio il Natale, ricorrenza tendenzialmente gioiosa ed allegra ma che può nascondere delle insidie dai toni prettamente noir. Su questo scenario si sfidano gli autori e soprattutto i rispettivi investigatori, volti noti agli amanti della narrativa gialla che apprezzeranno il ritorno dei loro beniamini ben calati in realtà coerenti con la produzione romanzesca.

Si parte così con Francesco Recami ed il suo nonno residente in una casa di ringhiera milanesissima che sarà alle prese con la visita della figlia tendente all’isteria e con un mitra giocattolo che, regalato all’esagitato nipotino, sarà l’elemento scatenante di una vera avventura condominiale. Graditissime anche le incursioni di Petra Delicado e del suo vice Fermín Garzón, amatissime creazioni letterarie di Alicia Giménez-Bartlett alle prese con uno sfortunatissimo e improvvisato Babbo Natale, e quella di Lorenzo La Marca, protagonista dei romanzi di Santo Piazzese e narratore in questa occasione di un Natale personale, intenso e decisamente umano.

Merita una citazione a parte Marco Malvaldi, di cui attendiamo con vera impazienza una nuova uscita prevista per il prossimo gennaio. Nel racconto inserito nell’antologia, gli ormai celebri vecchietti del BarLume sono spettatori prima e decisamente tifosi poi di una sorta di sollevazione popolare. Spassosissimo!

Completano il volume gli scritti di Carlo Flamigni (una bella storia all’insegna del romagnolo-esteuropeo-cinese), Gian Mauro Costa (sicilianissimo nell’ambientazione e nell’aria misteriosa che la pervade) e l’ottima Ben Pastor, pseudonimo di Maria Verbena Volpi, madre letteraria del colonnello della Wehrmacht Martin Bora, un dubbioso ma pervicace nella sua fedeltà all’esercito narrato nella buia notte di un Natale macchiato dal sangue e dalla neve dei combattimenti di Stalingrado.

Sono certo che ognuno di voi troverà un suo racconto preferito, e qualcuno magari scoprirà un autore che non aveva mai preso in considerazione. Due ottimi motivi per piazzare “Un Natale in giallo” sul proprio comodino!

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View Comments (1)

  • finalmente il ritorno di lorenzo la marca. era ora. speriamo di trovarlo in un altro episodio a sè. Piazzese è bravo. trova sempre il modo per non prendersi troppo sul serio anche quando spigolature e meschinità dell'animo umano potrebbero consentirgli di affondare la lama. Non restaura... non rimuove.

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