Un Babbo Natale da incubo

Film politicamente scorretto nato da una idea (e produzione) dei fratelli Coen e scritto dal duo Glenn Ficarra e John Requa (quelli di Crazy, Stupid, Love n.d.r.) presentato, seppur fuori concorso, al Festival di Cannes edizione 2004, dove venne accolto con piacere. Era quasi una decade fa, ma se si riguarda il dvd non pare sia trascorso un così lungo periodo.

Storia, infatti, senza tempo che serve risate su un vassoio d’argento e che soddisfano un po’ tutti i palati; un one man show di Billy Bob Thornton con sigaretta in una mano e bottiglia di vodka nell’altra, lui è cattivo ma, in fondo in fondo, solo per necessità e, siamo a Natale, quindi la nostra trama volge pur sempre in favola.

In attesa di spacchettare i regali, che troneggiano sotto il vostro albero, vi proponiamo di distrarvi recuperando questa pellicola che narra delle prodezze del folletto Marcus e di Willie. Quest’ultimo ha il vizio di spupazzarsi  donne dalle forme giunoniche nei camerini dei centri commerciali, si fa la pipì addosso pur di non alzarsi mentre porta a compimento l’unico impiego che sopporta durante tutto l’anno, è scurrile, bestemmia e sviene mentre lavora a causa dell’eccessivo consumo di alcool e tutto questo è un gran bel problema quando s’impersona… Babbo Natale!

 

Il lavoro è garantito, ma solo per un brevissimo periodo, quindi come coprire i restati mesi del calendario? Semplice, facendo una rapina! Le cose si complicano però quando alzare il gomito è divenuta un’abitudine da cui non ci si vuole separare e se la moglie del proprio, fin troppo sobrio, socio è un’avida megera senza scrupoli.

Come ogni storia natalizia, il cambiamento occorrerà e sarà grazie all’intervento di un bambino obeso, un po’ tardo, ma dagli ottimi propositi e puro come solo un soggetto che rimane sganciato dalla realtà riesce a essere. Ben inteso, Babbo Natale migliorerà, ma la svolta totale possiamo solo sperare avvenga, a noi è solo mostrata la possibilità di un cambio di rotta. Il film mantiene, infatti, una sua coerenza: nonostante la volontà di temperare gli eccessi e la rozzezza del suo protagonista, con una morale natalizia, si percepisce chiaramente che si vorrebbe tenere viva la favola adattandola però ai nostri tempi, vizi e virtù inclusi.

Così, il nostro Bad Santa è la personificazione di tutte le debolezze umane e ci piace un sacco! Billy Bob Thornton ci convince al 100%: da sobrio, mentre vendica lo “smutandamento” di un bimbo, e da ubriaco quando, senza freni, dice quello che a tutti è capitato di pensare almeno una volta parlando per ore con bambini che credono ancora vi sia un arzillo vecchietto che una volta l’anno si cala nei camini dei ragazzini meritevoli per portare loro dei doni.

 

Esultiamo e ringraziamo per quel mix di taglienti battute e volgarità, che rimangono però costantemente entro le barriere della tollerabilità, e per quella parata dei nostri giorni peggiori che non può che farci sorridere. Non possiamo quindi che consigliare questa voce fuori dal coro a tutti quelli che cerchino sì lo spirito natalizio ma senza dover grondare per forza melassa :)

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