Recensione de Il domani che verrà, il film tratto dal romanzo La guerra che verrà di John Marsden.

il poster del film Il domani che verrà

il poster del film Il domani che verrà

Pellicola dello scorso anno che infine approda nei nostri cinema e si presenta come un perfetto teen-road movie dai risvolti che parrebbero instradati su un sentiero molto wild: sette ragazzi, liceali, decidono di trascorrere il fine settimana campeggiando nella foresta incontaminata, sette tipologie di giovani, sette storie alle spalle e sette reazioni a confronto una volta in città. Perché sin dalle prime battute si avverte che vi sia qualcosa nell’aria e, data la presenza di tutti gli elementi tipici dell’incipit di un qualsiasi splatterissimo horror tanto caro a Quentin Tarantino, temiamo che di li a poco ai nostri occhi si presenteranno oscure creature e loschi individui dal sistema nervoso decisamente compromesso.

Mai apertura di un film è stata più ingannevole (evvai!), il rientro dalla bucolica vacanza si riempie presto di tensione e assistiamo così alla prima di una serie di lungimiranti virate: i ragazzi troveranno la cittadina vuota e, dopo una buona parentesi di suspense, scopriranno che vi è stato un rastrellamento da parte di militari e si ritroveranno faccia a faccia con la drammatica e pericolosissima realtà. E’ in atto una vera e propria guerra e loro dovranno fare di tutto per sopravvivere e non farsi catturare.

E’ quindi improvvisa ed obbligata la crescita dei ragazzi arrivati quasi alla maggiore età avvolti nell’ovatta, che ora si scontrano con la più crudele delle realtà e dovranno rinunciare ai buoni propositi per imbracciare il fucile e salvarsi la pelle. Ecco la terza virata: una adrenalinica e costante battaglia, senza esclusione di colpi, che ci fa delicatamente scivolare in un gran bel videogioco molto action e decisamente dinamitardo spesso fine a sé stesso.

Questa è, infatti, la nostra sensazione che ben presto viene confermata dalla notizia che siamo di fronte al preludio di una storia destinata a continuare, non fosse solo per il materiale a disposizione che ha già raggiunto i sei milioni di copie vendute nel mondo. Eh già, se da un lato ci stanno proponendo l’ultimo episodio dei vampiri adolescenti, nella sala affianco sondano le reazioni del pubblico di fronte alla saga australiana sui sette sopravvissuti più strampalati del continente, nati dalla penna di John Marsden.

Senza panegirici, molto apertamente, gli autori si presentano al pubblico come i creatori di un anti-Twilight: un’opera di svezzamento e di crescita interiore, in cui i ragazzi diverranno dei veri e propri guerriglieri dopo aver affrontato e risolto, con invidiabile rapidità (e per fortuna!), molte problematiche care alla loro generazione: si partirà con confidenze sul sesso per approdare in meno di due ore ad un democratico confronto sulla opportunità di reagire all’invasore avvalendosi della sola improvvisazione, non male, eh?

Sfruttando l’onda catastrofica che sta invadendo sia il grande sia il piccolo schermo, con un sfondo ben più ancorato alla realtà rispetto alla terza dimensione proposta nel meraviglioso Sucker Punch e con immagini meno d’impatto rispetto ad un Io sono Leggenda, sicuramente questo film sa intrattenere i più giovani e, forse, provocare in loro pure una riflessione. Il taget è chiaro, il prodotto è ben confezionato, il timore è che se l’arrivo del fatidico 2012 non fosse alla porte, il successo sarebbe stato più contenuto.

Qui nessuno sospira e si strugge d’amore, ci si insulta, si è vili e si spara contro i propri coetanei. Insomma tutto un altro registro… e noi sorridiamo.

Il Domani Che Verrà - Trailer Ufficiale Italiano