“Friends with Benefits” è un’altra di quelle commedie che dobbiamo sperare non vengano massacrate dal doppiaggio. Dopo l’esperienza traumatica con “Paul”, ho paura ad invitare le persone a gremire le sale il prossimo autunno. Sarà quella traduzione “amici di letto” a spaventarmi un pochino? Può essere, però il duo Justin Timberlake – Mila Kunis funziona e Will Gluck, dopo “Easy A” ha fatto nuovamente centro, nonostante si noti subito che il regista sia passato da una commedia adolescenziale stile anni ‘80 ad una sui trentenni stile anni ‘90, ed ora siam curiosi di vedere come ne uscirà: il prossimo anno ci proporrà una commedia sui cinquantenni del nuovo millennio? Sicuramente sarebbe divertente…

Qui lo schema è già visto, ed è lo stesso regista che ricollega l’opera ai film della coppia Katherine Hepburn – Spencer Tracy. I due attori principali duettano, talvolta battibeccano, fanno spesso ridere il pubblico e lo travolgono in una storia che oltre ad essere leggera ed umana, presenta note di saggezza (seppur popolare). In effetti, Gluck è riuscito a proporci una commedia da manuale: è proprio brillante! Che sia per la buona alchimia tra i due attori protagonisti, la regia fresca o una sceneggiatura solida, fatto sta che le quasi due ore di pellicola scorrono in un soffio tra risate, commenti, sorrisi e agganci a ricordi che riaffiorano dai cassetti della memoria senza sosta.

Dylan e Jamie sono due giovani trentenni, belli, intraprendenti, bravi, in carriera, ma con un deficit affettivo: non riescono ad avere una relazione stabile, vengono costantemente lasciati con la frase di rito “rimaniamo amici” e sembra siano convinti di non volere legami. Ma un giorno le loro strade si incroceranno. Lei cacciatrice di teste lo aggancia per un impiego e lui da Los Angeles si trasferisce a New York. Con questo bagaglio di pregi e difetti, sicuramente di differenze, i due legano, con la scusa di condividere e scoprire quanto offra la Grande Mela, divengono amici e a questo punto pensano di avere talmente il controllo della situazione da poter sancire un patto di reciproco sostegno non solo fuori, ma anche sotto le lenzuola. Ed è così che il sesso s’insinua nella loro amicizia ed ora i due ragazzi dovranno dimostrare a se stessi di essere in grado di tenere a bada le emozioni.

Storia cadenzata da battute che rimbalzano ritmicamente avanti/indietro tra i personaggi in un lieve ma costante crescendo d’ilarità e al contempo introducendo temi sempre di maggior spessore. Lo spazio infatti c’è per affrontare il concetto di affetto e le sue molteplici sfaccettature. Se il film prende il via da appuntamenti disastrosi, per approdare ad una amicizia, dopo la prima ora la storia non va in stallo e non vede il declino grazie all’introduzione dei rapporti familiari. Ci vengono proposte le conseguenze del portare a casa l’amica, delle confidenze tra fratelli, dei difficili equilibri con i genitori e ciò che la senilità può comportare. Sempre con delicatezza, senza mai scivolare nel banale, inutile o (ancora peggio) nel pesante.  Si vuole semplicemente dare maggiore profondità e, perché no, credibilità ad una storia in cui ci risulta facile immedesimarci, tutto qui.

Commedia romantica, decisamente all’americana, dinamica, mai volgare, sicuramente ammiccante e accattivante, che diverte con signorilità, in cui spicca la nota di colore del personaggio di Woody Harrelson. Per noi al Festival del Film di Locarno è stata un vero tocco di leggerezza dopo i temi affrontati durante la giornata 

Ora disponibile il trailer italiano: godetevelo!