DI MALE IN MEGLIO…così potrei sintetizzare il concerto di Slash &Co di mercoledì in un’Arena Civica decisamente strapiena, sotto un cielo minaccioso (quasi apocalittico: con tanto di nuvole rosse. Ma la fine del mondo non era prevista per l’anno prossimo?), che però ha rovesciato su di noi solo poche gocce, giusto per rispettare la tradizione concerto all’aperto = pioggia.
La musica è partita con il brano “Ghost” ma ad un volume bassissimo! Potevo sentire il povero venditore di bibite che girava tra il pubblico offrendo  “acqua, birra coca, acqua, birra coca”… meglio del cantante sul palco (!?!) ed i livelli come se non  bastasse erano t u t t i  sballati, in particolare si sentivano poco la voce di Miles Kennedy e la chitarra di Slash, ma dai!!! 

Ci è voluto un po’ (troppo) per aggiustare le cose, 6 o 7 canzoni, che non sono affatto poche, tuttavia la scaletta era bella tirata e alternava pezzi dell’ultimo album di Slash, brani dei Guns n’ Roses (ben 7) e altre composizioni di Velvet Revolver e degli Snakepit, insomma un bell’excursus dei gruppi del nostro Guitar Hero. 

A metà concerto ormai il gruppo era lanciato, i volumi  aggiustati e anche la pioggia ha dato il suo contributo nel creare la giusta atmosfera, per cui la serata è stata un crescendo.

La sezione ritmica era precisa e potente, Miles, anche se non in forma perfetta, si è rivelato una scelta ottimale, riuscendo a spaziare tra i numerosi timbri vocali dei cantanti originali dei brani, non facendo rimpiangere neanche Axl e dando una impronta personale ai pezzi. Immancabile un brano solista di Slash – in fondo era il SUO show – che parte, come d’abitudine, dal tema de Il Padrino.

I momenti migliori della serata sono stati certamente l’interpretazione elettrica di Patience (che Slash ha dedicato alle vittime della Norvegia), Sweet Child of Mine (gli assoli sono stati eseguiti nota per nota come sul disco, del resto la perfezione non è migliorabile e per fortuna quest’anno nessuno ha rotto la chitarra di Slash) e i due bis finali. Inutile dire che su Paradise City tutto il pubblico si è scatenato in 5 minuti di immancabile pogo.

In conclusione, una bella serata a chiusura del Milano Jazz Festival (che di jazz non aveva proprio nulla, ma va bene così), in attesa di un nuovo disco del chitarrista più famoso del pianeta.

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SLASH – live all’Arena Civica di Milano – 28 Luglio 2011

SCALETTA CONCERTO
01. Ghost
02. Mean Bone
03. Sucker Train Blues
04. Nightrain
05. Rocket Queen
06. Civil War
07. Back From Cali
08. Promise
09. Starlight
10. Nothing To Say
11. My Michelle
12. Doctor Alibi
13. Speed Parade
14. Jizz Da Pit
15. Just Like Anything
16. Patience
17. Godfather Theme (ASSOLO)
18. Sweet Child O’ Mine
19. Slither
bis
20. By The Sword
21. Paradise City