Continua – ed era difficile da immaginare – la discesa dell’ultimo Montalbano, mentre la classifica dei libri più venduti si caratterizza per un gran rimescolarsi di posizioni.
Dalla decima alla sesta posizione. Ad aprire la nostra classifica di libri più letti è l’inedito Simenon, intitolato “L’assassino”, appena dato alle stampe da Adelphi: un segno di quanto sia ancora amato dai giallisti l’opera omnia dell’autore belga, anche quando non è il commissario Maigret ad essere il protagonista del romanzo. Resiste al nono posto Mario Calabresi, che ci racconta storie di italiani in grado di cambiare il mondo con il suo fascinoso “Cosa tiene accese le stelle”. All’ottavo, in meritata discesa, troviamo Zafon, di cui abbiamo recentemente recensito “Le luci di settembre”, mentre in settima e sesta posizione Clara Sanchez (“Il profumo delle foglie di limone”) e Margaret Mazzantini (“Nessuno si salva da solo”) tengono alta la bandiera delle autrici.
Nelle due posizioni che precedono il podio troviamo Melissa Hill con “Un regalo da Tiffany”, a metà tra il romanzo rosa ed un catalogo di gioielleria, e il costante “Il linguaggio segreto dei fiori” di Diffenbaugh: la storia di una ragazza dall’infanzia difficile, in grado di comunicare solo attraverso i fiori che cura. Assaggiato in libreria, come noto non mi ha colpito granché.
Al terzo posto, con ancora un -1 rispetto alla scorsa settimana, l’ultima avventura del commissario Montalbano Probabile che il nuovo Camilleri abbia ormai raggiunto tutti i suoi affezionati lettori, dopo aver mantenuto per settimane lo scettro di romanzo più venduto nelle librerie italiane.
Piazza d’onore per “Storia della mia gente” di Edoardo Nesi: il racconto della globalizzazione di Prato, invasa da laboratori e lavoratori cinesi a discapito di più tradizionali attività familiari, è vincitore del Premio Strega 2011, e come tale scala la classifica guadagnandosi la medaglia d’argento.
Al primo posto si posiziona infine, per la seconda settimana consecutiva, “La cavalcata dei morti” di Fred Vargas. Il commissario Adamsberg e la sua indagine in Normandia superano ogni polemica politica e continuano ad affascinare i lettori, come abbiamo visto nella nostra ultima recensione.
Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.
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