Una classifica cristallizzata ci introduce alla seconda metà di giugno. Una sola ma significativa new entry sul fondo della graduatoria e posizioni sostanzialmente confermate: vediamole nel dettaglio!
Dalla decima alla sesta posizione. Ad aprire la nostra classifica di libri più letti una bella novità: “Cosa tiene accese le stelle” di Mario Calabresi racconta “Storie di italiani che non hanno mai smesso di credere nel futuro”. E ne abbiamo un gran bisogno… Segue il quartetto tutto italiano e tutto al femminile: Margaret Mazzantini è nona con il suo “Nessuno si salva da solo”, Michela Murgia nona con “Ave Mary”, Susanna Tamaro guadagna tre posizioni ed è settima con “Per Sempre”, la Dandini continua a stupire con “Dai diamanti non nasce niente”.
Nelle due posizioni che precedono il podio troviamo Jo Nesbo con “Il Leopardo” che – chi è stato in libreria potrà confermarlo – ha trascinato sugli scaffali l’intera produzione del rocker nordico, e il preoccupante “Il linguaggio segreto dei fiori” di Diffenbaugh: storia di una ragazza dall’infanzia difficile in grado di comunicare solo attraverso i fiori che cura.
Al terzo posto si conferma il nerissimo “Autopsia virtuale” di Patricia Cornwell, nuova avventura dell’anatomo-patologa più famosa dell’ultimo decennio (Kay Scarpetta): gettiamo il cuore oltre l’ostacolo e garantiamo recensione in settimana.
Piazza d’onore per “Le luci di settembre” di Carlos Ruiz Zafon, di cui abbiamo già detto tutto il male possibile pur non avendolo letto. Capita, quando si insiste a rimettere in stampa fanta-avventure scritte in gioventù cercando di comunicare che “E’ uscito l’ultimo Zafon…”
Il vero trionfo della settimana: al primo posto troneggia “Il gioco degli specchi”, ultima avventura del commissario Montalbano scritta naturalmente da Andrea Camilleri ed edita, altrettanto naturalmente, dai tipi di Sellerio. A tre settimane dallo sbarco in libreria si veleggia già verso le trentamila copie vendute e, avendolo terminato esattamente sedici ore fa, posso affermare che sono tutte meritate. Ve lo racconteremo a breve.
Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.
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