Anche se il clima non lo dimostra, si sta avvicinando l’estate, con il suo carico di salviette stese sulla rena, odore di creme abbronzanti, piedini sulla battigia e libri poco impegnativi da leggere sotto ombrelloni stinti.
Si sa, in tale contesto dominano i thriller ed i romanzi di Jo Nesbo corrispondono all’identikit del perfetto libro da spiaggia: trama trascinante senza essere troppo impegnativa, colpi di scena ogni due capitoli, personaggi che rappresentano bontà e malvagità in espressione cubica.
Dello stesso autore avevo già affrontato “Il pettirosso“, un libro che mi aveva colpito per ritmo, struttura e cadenza narrativa. Prima di affrontare l’appena edito “Il leopardo” – al nostro piacciono i titoli faunistici – ho voluto affrontare “Nemesi”, romanzo che non mi ha però del tutto convinto.
Per carità, sono il primo a concedermi titoli più leggeri, di tanto in tanto, che di pesantezza è ben ripieno il mondo. “Nemesi” mantiene le premesse (e le promesse) del cosiddetto “voltapagina”, uno di quei romanzi che ti fa aumentare esponenzialmente la velocità di lettura. Il punto è che le pagine da voltare finiscono per sembrare t r o p p e, ed una seria sforbiciata avrebbe reso giustizia ad un plot che finisce per apparire annacquato. Un vero peccato, se si considera che l’inizio del romanzo – complici una serie di adrenaliniche rapine dalla millimetrica esecuzione, stile “Point Break” – è da incorniciare.
Harry Hole – sempre un bel protagonista, tanto complesso nella sua fragilità quanto spietato nell’esercizio delle sue funzioni di commissario – si ritroverà accusato dell’omicidio di una sua vecchia fiamma, proprio mentre le questioni sentimentali sembravano finalmente sorridergli e condurlo ad una certa stabilità. Intorno a lui, si muovono personaggi appena accennati, con la felice eccezione di Raskol, zingaro genio delle rapine, davvero ben disegnato.
Insomma, lo avrete capito: non un romanzo imperdibile, ma un buon thriller per chi senta la necessità di staccare un po’ con la testa, magari cullato dal mormorio delle onde.
Nota: Il festival “Letterature” di Roma ospita questa sera Jo Nesbo alla Basilica di Massenzio; lo scrittore norvegese sarà introdotto da Giancarlo De Cataldo, ed entrambi daranno lettura di un racconto inedito. Per i thrilleristi dell’area romana, un appuntamento imperdibile!
Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.