Dalla bellezza di quindici anni, la centralissima Piazza Mercanti di Milano ospita la rassegna Break In Jazz: tra le colonne medievali e Palazzo della Ragione, rimbalzano in orario di pranzo e aperitivo le note di giovani musicisti selezionati fra i più promettenti della Civica Scuola di Musica di Milano.

Quest’anno Break in Jazz intreccia la sua agenda con quella di Mi-To Fringe, e venerdì 3 giugno è stato consacrato ai suoni del sax in un programma articolato fra grandi classici del jazz reinterpretati e composizioni originali. Una bella occasione per godersi una pausa pranzo gustando i sapori della buona musica!

“Break in Jazz” riprenderà lunedì 6 giugno con il jazzistico “Progetto Voce” – alle ore 13.00 – e con i Turkish Cafè, attesi sempre in Piazza Mercanti alle 18.00 con un curioso repertorio che mescola pop, blues, folk, jazz e rock.

 


 

Sabato 4 giugno, a metà pomeriggio, il clima nell’ammezzato della fermata Duomo della metro milanese era piuttosto caldo. L’aria già bollente a causa dell’escursione termica con l’esterno, dove la pioggia intermittente ci ha accompagnati per tutto il tempo, è stata ulteriormente scaldata dalle ugole di Neith Pincetti, Francesca Confortini e Martina Ibrahim. Il ritmo incalzante di queste fanciulle talentuose, che per un’ora ha invaso i corridoi sottostanti piazza del Duomo, ha cadenzato il nostro passo sino a catturarci irrimediabilmente e farci decidere di non andare oltre.

Semplicemente rapiti dall’estensione vocale dei membri del Cluster Gospel Girls Quintet e dal suo repertorio per lo più gospel e spiritual, che crediamo non abbia stroncato solo la nostra (peraltro mai nata) carriera di vocalist sotto la doccia, non abbiamo potuto fare altro che unirci a chi si era già accomodato in terra (!), scattare un paio di fotografie e confidare che a queste giovani, sorridenti e appassionate ragazze sia concessa molto presto un’ulteriore opportunità di esibirsi.

Saremo stati di nuovo fortunati oppure MiTo Fringe è riuscito a riunire parecchi dei talenti che inconsapevolmente abbiamo intorno?

Fotografie di Alfonso d’Agostino