Recensione film: “Una Notte da Leoni 2”

Quando uno membro del gruppo si sposa, è d’obbligo che il resto del branco organizzi l’addio al celibato.  Se il futuro sposo decide di dribblare, magari improvvisando un brunch  di addio alla vita da single, è lecito che gli altri si imbestialiscano, soprattutto quando la cerimonia verrà celebrata a “sole” diciassette ore di volo! Ma niente paura, gli amici di una vita si piegheranno alla suocera siglando un patto di non belligeranza sine die pur di esserci e, se necessario, ipotecheranno anche il televisore per coprire i costi del viaggio. E una volta giunti in Paradiso riusciranno in poche ore a fare un casino tale da mettere a repentaglio non solo il matrimonio ma il futuro di tutti quanti. Una cosa è certa: loro trascorreranno una notte indimenticabile, ma non se la ricorderanno! E quando faticosamente (e un po’ pericolosamente) ne verranno a capo, vorranno solo dimenticare…

“Una Notte da Leoni 2”, altre 24 ore di follia, inaspettatamente in Thailandia, l’ennesimo risveglio in una stanza di albergo (?) di una Bankok tanto sporca e caotica da infondere dubbi ed insicurezze anche a “Mr. Certezza”. Gli smemorati son il già rodato trio Bradley Cooper – Ed Helms – Zach Galifianakis al quale si uniscono oltre al fratello minore (e minorenne!) della sposa (una Jamie Chung reduce dalle battaglie di Suckerpunch), uno spacciatore e Paul Giamatti. Praticamente lo stesso cast del primo episodio, immancabile quindi che la regia fosse affidata a Todd Philips. Lo schema? Lo stesso! E…. le stesse grasse risate. Si, perché nonostante l’intreccio sia il medesimo, gli animi (anche di coloro che erano entrati in sala titubanti) non si “smontano”, anzi lo spettatore si ritrova a ridere preventivamente e ciò non ce l’aspettavamo!

Il trio lescano è davvero simpatico, accattivante, e decisamente ben strutturato: ci sono il serio, lo scapestrato ma tanto belloccio da perdonargli tutto e lo svitato. Le situazioni in cui i tre finiscono per leggerezza sono paradossali, ma non scivolano mai nell’umorismo gretto, il ritmo è costante, ma seppur incalzante mai troppo adrenalinico (e ciò forse aiuta) e la formula “tutto bene quel che finisce bene”, in un periodo storico come quello che stiamo vivendo, paga – e lo sappiamo!

L’annata cinematografica, segnata dal trionfo delle commedie, sta volgendo al termine con altra opera di richiamo dal cast che soddisfa molti. Palesemente studiata a tavolino per favorire l’immedesimazione un po’ di chiunque, riesce pure a far sognare ed invogliare alla vacanza dal sapore orientale. Il primo episodio ha tramortito tutti, produttori inclusi che non si immaginavano un successo addirittura planetario, il secondo ha sicuramente stupito noi del pubblico che eravamo già pronti ad annoiarci. Insomma, ennesimo capitolo, nuova vittoria e sequel numero 3 probabilmente già in lavorazione. E nel mentre incrociamo le dita che riescano a non scivolare in un soporifero dejà vu :)

Decisamente quel brio che non guasta in un palinsesto in cui son presenti opere drammatiche che richiedono un certo impegno emotivo e non solo.

 

View Comments (3)

  • Ok. son d'accordo che anche il secondo faccia ridere, e alla fine sia un buon prodotto "scacciapensieri", il che non guasta visto l'aria che tira. Però, per favore, il terzo no!

    • Siamo tutti timorosi e titubanti all'idea! Ma la curiosità di vedere se autori, regista e cast riusciranno a superarsi nel prossimo episodio è comunque altissima, non trovate? :)

  • Sinceramente, non ho curiosità di vedere se autori e & soci....riusciranno a superarsi in un terzo episodio! Due per me bastano.
    Il ritmo seppure costante l'ho trovato più lento e....noiosetto, in alcuni momenti, rispetto al precedente. Paesaggi da sogno e da incubo; sogno e incubo sono il filo conduttore della storia che, di fatto, si svela "tutta" nei pochi secondi dei titoli di coda, facendo apparire i 90 minuti precedenti una sorta di standby...
    Concordo che anche questa volta il prodotto abbia fatto centro!
    Sala stracolma ovviamente.

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