E adesso che avete finito di cenare, ora che è iniziata la digestione, gustatevi questo resoconto del Bori dal sapore tutto particolare!
Alf
Ognuno di noi ha un cibo preferito, come è logico che esista alla base della scala di gradimento personale un cibo che ci disgusta particolarmente. Io, per esempio, non avrei difficoltà alcuna a vivere solo ed esclusivamente di pizza diavola per tutta la vita; parimenti alla vista di un bel piattone di trippa fumante cado in ginocchio, divento verde e ululo come un coyote, svenendo poi in preda a convulsioni tipo shock anafilattico. Autentica Kriptonite per Superman. Naturalmente esistono persone che la trippa la mangerebbero anche a colazione pucciandola nel cappuccino quindi non dobbiamo meravigliarci che esita qualcuno al mondo che arrivi ad apprezzare anche il Durian. Cos’ è il Durian, chiederete voi?
Beh, il DURIAN è un particolarissimo frutto (per alcuni il “Re dei Frutti “) originario del Sudest Asiatico appartenente alla famiglia delle Malvaceae e ricorda, all’ennesima potenza, quei fruttini chiamato Lichis che vengono serviti a fine pasto in quasi tutti i ristoranti cinesi. Il “nostro” é un grosso melone irto di possente aculei non letali che può arrivare anche a 30/35 cm di lunghezza per 15/20 di larghezza. Pensate che l’albero, di notevole sviluppo, può raggiungere un’altezza di 40 metri. Mi vien da dire che se madre natura ha deciso di piazzare un frutto a quell’altezza una ragione ci sarà. Esteticamente infatti il frutto é anche carino e a prima vista assolutamente inoffensivo. A prima vista……
Se avanzando tra le bancarelle di un mercato filippino scorgete un Durian da 30 metri di distanza può sembrarvi interessante (“eh tesoro va che bello, chissà cos’è, quasi quasi lo compro e lo pianto in salotto”) , a 15 metri vi si annebbia la vista (“ho un capogiro, sarà il caldo), a 5 vi si arricciano le dita dei piedi (“oddio ma che…..mi succ….noooooo!”); se riuscite ad avvicinarvi strisciando come un sioux da vicino riceverete un cazzotto sul naso stile Rey Sugar Leonard.
Il Durian puzza; la grossa polpa è fibrosa, molto profumata (così dice un ricettario orientale), bianca all’interno e gialla esternamente, burrosa (e già io qui svengo solo ad immaginarne l’afferrabilità incerta) ed aromatica; lo avrete capito da soli, non siete idioti. Questa bestia emana odore ma non è che abbia un aroma pungente o particolarmente selvatico o esotico; tanfa proprio da fare schifo. Aprendone il mallo vi si presenterà la sfida del sapore; pensate di infilare la mano nuda nell’oggetto che vedete raffigurato in questa pagina. Già la burrosità dello stesso dovrebbe essere un deterrente ma voi no!!! Voi dovete fare i vissuti e strapperete un pezzo gocciolante avendo la netta sensazione ( brivido lungo la schiena ) di aver eviscerato un povero animale ancora vivo. Fate! fate gli spocchiosi! Sorridete alle telecamere perché è giusto regalarsi un briciolo di notoriatà ma ora preparatevi e soffrire. Piccola prefazione seria: il naturalista inglese Alfred Russel Wallace sostiene, cito testualmente, che il Durian sa di ricca crema pasticciera con forti sentori di mandorla, con possibili retrogusti di salsa di cipolla, crema di formaggio, sherry. Ora al di la dello sherry, di cui Wallace probabilmente è un accanito bevitore tutto il resto è pura invenzione. Assaggatelo voi piccoli esseri umani e sentirete le papille gustative eseguire karakiri in sequenza (vi sembrerà che vi arrivi all’orecchio dei debolissimi “bastardo…..ci fidavamo di te….speriamo che ti ci strozzi”); il sapore spazia tra quello di materiale organico in avanzato stato di putrefazione, piedi, escrementi, cipolle marce e sudore stantio; anche se a noi occidentali sembra che quello di piedi sia di gran lunga più percepito… altro che sentore di mandorla!!!!!
Pensate che in Malesia ed Indonesia nelle camere degli alberghi sono affissi cartelli che recitano “No Durian in the rooms” ed è spesso proibito consumarli su un mezzo pubblico.
Il mio amico virtuale Andrew Zimmern, conduttore della trasmissione “Bizarre Foods”, dice sempre “se vi sembra buono mangiatelo”; Andrew ingurgita per curiosa voracità, e per contratto credo, una miriade di cibi strani e vomitevoli trovandoci, chi più chi meno, sempre delle caratteristiche particolari ma odia profondamente il Durian e se non erro non è mai riuscito a mangiarne più di un morso per volta senza assumere la mia stessa colorazione con la trippa.
Perciò chi avesse la malsana idea di sfidare la sorte si faccia avanti ma non dica che non lo avevo avvertito.
Buon appetito! ;)
“Il vocabolario Treccani definisce il termine strano come “diverso dal solito o dal comune, dal normale, molto singolare, tale quindi da destare meraviglia, stupore, curiosità”. E’ esattamente il campo di applicazione del Bori, mente geniale in grado di raccontarci anomalie gustose e divertentissime.”
Leave a Comment