Nei primi giorni di marzo è stato inaugurato a Milano “WOW – Museo del Fumetto”, in una sede che merita una riflessione a parte. Pendolare della 90 per anni, ho sempre guardato con un misto di tristezza e rimpianto al civico 12 di Viale Campania, storicamente sede della fabbrica Motta e a due passi dal centralissimo Corso 22 Marzo: vederlo recuperato, e con soluzioni architettoniche ed estetiche piuttosto gradevoli mi ha fatto un gran piacere.
Il Museo del Fumetto di Milano ha iniziato la sua attività con la mostra “Editori coraggiosi: cento anni di fumetto a Milano”, ad ingresso gratuito fino al prossimo 8 maggio. E’ l’occasione per raccontare della rilevanza del capoluogo lombardo nella storia della “Nona Arte”: non solo un gran numero di autori sono di origini meneghine, ma la maggior parte delle case editrici che hanno segnato lo sviluppo del fumetto in Italia sono sorte – ed in qualche caso ancora prosperano – sotto l’ombra della Madonnina.
A queste esperienze imprenditoriali si deve la struttura della mostra stessa, impostata sulla suddivisione per editore più che – come sarebbe stato forse lecito aspettarsi – su uno sviluppo temporale: ci si finisce per perdere fra avanti-indietro storici, spiazzati da un passaggio repentino fra un Dick Fulmine in camicia nera ed una più recente tavola di Altan.
Ricchissima, va detto, la selezione proposta: dalle prime tavole del Corriere dei Piccoli con l’assenza di baloon e didascalie in rima baciata alla fanta-archeologia di Martyn Mistere, dalle avventure milionarie del signor Bonaventura alla tenerissima Pimpa, si viaggia fra ricordi di infanzia e personaggi raccontati da libri di storia. E non mancano le curiosità anche negli accostamenti, con una bacheca dedicata alle esperienze editoriali di Renzo Barbieri, con un pannello che riunisce in pochi centimetri una album di Sukia (non servono dettagli) ed una storia di Gesù, un eroticissimo Jungla ed una storia di Tangentopoli fumettata negli anni 90…
Per me, una stranissima sensazione: entrare in uno spazio espositivo ed avvertire chiaramente il profumo della mia cantina, dove si erano accumulate le copie rilegate del Corriere dei Piccoli su cui scriveva anche il babbo, e in cui mi perdevo fra i salami sparsi nelle tavole di Coccobill di Jacovitti e il cappello a larghissime falde di Lucky Luke.
WOW Spazio Fumetto – museo del fumetto, dell’illustrazione e dell’immagine animata, viale Campania 12, Milano
ORARI
Lunedì: chiuso
martedì – venerdì:
15.00 – 19.00
sabato e domenica:
15.00 – 20.00
Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.
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