Un contributo, che non faccio fatica a definire esilarante, dell’ottima Vania, che ringraziamo per aver condiviso con noi un momento illuminate. Senza fatica! :)
Alf

Ho deciso di raccontare una delle disavventure che capitano alle “casalinghe ma non solo” che a causa del poco tempo a disposizione, rimangono abbagliate, sedotte e abbandonate da “salvatori”, che di salvatore han solo la veste e invece son persecutori. 

Ieri mi son recata al supermercato e avendo un attimo di tempo in più rispetto ad altri giorni, ho indugiato con lo sguardo su tutti gli scaffali. Risultato? Ho comprato tante cosette di cui avrei potuto benissimo fare a meno dimenticando l’articolo fondamentale, la farina, però conquistando LUI. Non mi pareva vero! Avevo risolto con pochi euro un problema che affligge tutte le donne che hanno a casa il box doccia di vetro/cristallo trasparente.

Insomma, è chiaro no,cosa ho portato a casa? Lo spruzzino che “permette di tenere la doccia pulita senza fatica”. Ora, se fossi stata una donna accorta, avrei quantomeno letto la composizione chimica del detergente che mi apprestavo a portare trionfante a casa e invece no, mi è bastato leggere “senza fatica” e “si fissa sulle pareti e fa scivolare via l’acqua” per cadere nella sua trappola. Immaginate con quale stato d’animo sono entrata nella doccia? Pregustando il piacere di spruzzare e lasciar fare tutto a “lui”, ho tolto l’immancabile pezzuola, persecutrice di ogni marito costretto a strofinarla prima di uscirne per non sentir la consorte brontolare e ho aperto l’acqua. Anziché cantare come son solita fare, anziché articolare dei gorgheggi tipici delle cornacchie sotto tiro, nella doccia pensavo all’inventore della meraviglia che di lì a poco avrei utilizzato. Come mai oggi che tutti parlano a sproposito di Nobel, non viene nominato per il premio nobel per la pace domestica? Perché esiste questa MERAVIGLIA e nessuno ne parla?
Mentre mi domandavo tutto ciò, ho terminato la doccia e anziché prendere la pezzuola che mi guardava, triste per l’abbandono, dal lavabo (ma io non mi sono fatta intenerire), ho cominciato a spruzzare “splash, splash, splash…” sulle pareti del box, sulle piastrelle, sull’acciaio (ebbene c’è scritto che potevo spruzzare anche lì), e una volta uscitane anche sul piatto. Tiè. Un minuto e tutto è risolto e in più ha anche un odore gradevole, grandioso!

Dopo un’ora circa, torno in bagno per vedere l’effetto magico e… orrore!!! Tutto opaco, striato, macchiato. Uno schifo così non lo vedevo da quando c’erano i muratori. Mi vien da piangere… Un angolo, dico, un angolo che si fosse salvato dall’opacizzazione, niente! Non mi tocca che riprendere lei, l’odiata e riamata pezzuola e armarmi di quel detersivo di cui mi ha sempre parlato la mamma fin da piccina: l’olio di gomito e tanta pazienza! Finita la pulizia che mi ha regalato la schiena a pezzi, i capelli arruffati e una nuova ruga mi dedico alla lettura completa dell’etichetta e scopro che nella bottiglia c’è PROFUMO. Sì, avete letto bene. C’è scritto “contiene: profumo”. Io a penna ci ho aggiunto “ A ‘st’età credi ancora alla befana?”. Poi, ulteriore stranezza è che se non sapendo più cosa fartene dovessi decidere di bere il profumo miracoloso, non hai altro da fare che contattare il centro antiveleni di Niguarda (normalmente non basta il Pronto soccorso?). Quasi quasi telefono. Visto che abito in provincia di Salerno, credete che riuscirei a sopravvivere se decidessi di berlo, mentre mi raggiungerà l’ambulanza da Milano? E leggo ancora. “Non respirare gli aerosoli. Usare soltanto in luogo ben ventilato.” Quindi quando l’ho spruzzato nella doccia avrei dovuto spalancare il box, la finestra e la porta e sperare che la broncopolmonite per il vento che mi avrebbe investito, sarebbe stata davvero più facilmente gestibile dell’intossicazione da curare a Niguarda.

E intanto “lui” è ancora lì e ridendo mi mostra la sua etichetta “mantiene la doccia pulita e brillante. Basta solo spruzzare non devi strofinare”

“Senza fatica”.

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