Abbracci, effusioni, risatine, raptus di passione hanno accompagnato in sala l’ultima prodezza di Ivan Reitman, il quale peraltro ci avrebbe stupito di più se non fosse riuscito neppure a provocare simili reazioni. Grondante sentimento, carinerie, luoghi comuni tipici del nuovo millennio, ovvio nel suo happy ending e chi chi più ne ha più ne metta. Nonostante un anomalo incipit che ci fa temere la commedia demenziale, di fatto assistiamo ad un crescendo che ci piace un sacco anche se non ci farà mai sganasciare: la risata è funzionale, ci introduce i personaggi, ce li rende simpatici e ci facilita l’immedesimazione. Quindi direte voi: è una commedia fatta con testa! Oh si, ma non perfetta, anzi…
la trama scricchiola
la recitazione non convince (la Portman non è la Aniston!)
Infatti questo film, seppur ben confezionato, non solo non strabilia per novità e per recitazione, ma appare addirittura in difficoltà una volta fatto il giro di boa: si perde, si dilunga, quasi annoia e di sicuro fa percepire che la seconda ora stia trascorrendo a vuoto. L’elemento di maggior novità è stato attribuire ad una donna (e non ad un uomo, come sarebbe accaduto sino a poco tempo fa) il fatto di non cercare una relazione, di non voler coinvolgere i sentimenti, di non saper gestire la propria emotività, ma ribaltare i ruoli non è garanzia di successo soprattutto se l’interprete è ben poco esuberante.
A nulla serve neppure la partecipazione di Kevin Kline, al quale prima viene affidato il ruolo di un padre molto alla Izzy Panofsky, ma nel timore che egli conquisti tutta la scena, non glielo si lascia poi sviluppare (o dobbiamo supporre che sia stato relegato ad ombra di sé stesso a suon di tagli?)
e la regia è spenta, ohlalala…
Ciò nonostante sarà un perfetto blockbuster
Articolo redatto il 2 aprile 2011 da V. – Clicca qui per leggere i suoi post!
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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