Se in mezzo ad una folla menzionassi questo titolo ho la strana sensazione che vi sarebbe un ex aequo tra coloro che non saprebbero neppure che sia il riferimento ad una pellicola e quelli che replicherebbero “ah, si è il film autobiografico della regista americana lesbica Lisa Choco-qualcosa (ndr.Cholodenko)”, ma non saprebbero andare oltre, peccato… è una delle commedie più intelligenti e sarcastiche degli ultimi tempi!
Storia che ruota attorno ad una coppia decisamente sposata e marginalmente lesbica, che si è avvalsa dell’inseminazione artificiale per coronare il proprio sogno di maternità. Quando i figli decideranno di eludere una “piccola regola”, senza ovviamente coinvolgere le proprie genitrici, per prima conoscere il “donatore” e poi portarlo dentro le mura domestiche, si creerà uno squilibrio. E, si sa, un capriccio, un dubbio, un equivoco a questo punto diverranno letali nel creare una valanga… sicuramente di risate! Eh si la novità è proprio questa: nessuna ripetitiva rivendicazione e totale rifiuto del drammone, ma solo una dimostrazione, con la semplice (ma assai potente) arma del’ironia, che i problemi delle famiglie sono sempre i medesimi indipendentemente da genitori, latitudine e contesto; che le coppie insieme da un ventennio possono facilmente rimanere affascinate dalla “novità”; che gli adolescenti hanno ed avranno sempre una attrazione sconfinata per tutto ciò che ha il profumo di proibito (mannaggia quanto sono cocciuti!) e che i neo-quarantenni devono spesso ancora far i conti con Peter (Pan). Disarmante e, garantisco, assai divertente
Una serie infinita di gag tanto spassose quanto intelligenti sono messe infatti in scena da un cast che ha dalla sua proprio l’essere un pochino agèe e che grazie a ciò è estremamente abile (avendolo provato sulle proprie spalle) nel non prendersi troppo sul serio e nel presentarci con leggerezza tutto ciò che accade in una classica famiglia unita da tempo. Così vedremo, e soprattutto ci affezioneremo, alla magistrale Annette Bening, una capofamiglia doverosamente maniaca del controllo, che scoprirà tutta la sua fragilità quando vedrà il proprio nucleo familiare sbandare e rischiare di sgretolarsi. Così umana nel compiere ingenuamente quegli errori che noi tutti facciamo nel quotidiano e che con le sue espressioni di titubanza, dubbio, angoscia, isteria, disperazione e sofferenza, complici gli impietosi e quasi costanti primi piani a cui è soggetta, ci palesa i motivi della sua meritatissima candidatura all’Oscar. La coprotagonista, la compagna di una vita, è interpretata invece dalla bellissima e simpaticissima Julianne Moore, che fa emergere il lato drammaticamente ironico dell’andare in crisi. Perché, si sa, i piatti della bilancia son sempre due anche in un film, quindi per rimanere in equilibrio esso abbisogna di una giusta dose di serio e di faceto. Così, complice la spalla – Mark Ruffalo (e di più non si può definire), viene affidato a Miss Moore il ruolo di farci accettare sorridendo le sbandate che un coniuge può avere e il perché talvolta la comprensione sia indice di intelligenza.
Insomma, pellicola semplice, spassosa e brillante, consigliata a chi vuole ridere, a coloro che vogliono pensare e a tutti quelli che sono mediamente curiosi. Perché, si sa, tutti noi abbiamo una famiglia sgangherata alle spalle e io ho solo 500 parole per farvi venire voglia di andare al cinema
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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