Recensione romanzo Studio Illegale di Duchesne

Non so se sia capitato anche a te, ma a volte mi succede: entro, blocco per un istante la camminata, ammiro la distesa sconfinata di libri e mi domando dove si nasconda il prossimo romanzo che leggerò, quello che scoverò in mezzo a pile di recenti (e tendenzialmente ignorati) bestsellers, quello che consiglierò con entusiasmo agli amici, e di cui parlerò al telefono.

La scorsa settimana sono entrato in libreria, e sono stato attratto come una calamita dallo scaffale supersconti della Feltrinelli: c’era un bel 30% sui tascabili Marsilio, ed una copertina fumettosa ha immediatamente catturato la mia attenzione. Si trattava di “Studio illegale” di Duchesne (alias Federico Baccomo): il fatto che l’autore si sia rivelato al mondo letterario in quanto blogger, la trama accennata in quarta di copertina e qualche pagina letta sulle nuove eco-sedie della Feltri mi hanno convinto, ed una copia del romanzo ha cominciato a farmi compagnia qualche minuto più tardi, in metropolitana.

Devo dirtelo: è stata una piacevolissima scoperta, un libro nettamente al di sopra delle aspettative, ed uno di quei romanzi che non tarderò a consigliare, a regalare, e a rileggere (non necessariamente in questo ordine!). Nella storia di Andrea (Endriu) Campi, giovane avvocato impiegato in un prestigiosissimo studio legale meneghino e voce narrante del romanzo, si intravedono temi di pura alienazione lavorativa, di ricerca di solidi valori, di desiderio di fuga dalla quotidianità raccontati con una ironia impareggiabile ed una capacità di essere graffiante sulle piccole miserie di tutti i giorni, senza per questo abbandonarsi a facili luoghi comuni o a una grassa comicità.

Federico ci trascina in un plot incalzante – nonostante le pause nelle trame indotte dalle brillanti descrizioni dei dialoghi da  pause caffè – ed insieme meravigliosamente umano, costringendoci a molte riflessioni e ad altrettante risate, in una alternanza di divertimento e profondità che mi ha letteralmente conquistato. Nota di merito per i tipi di Marsilio, che non smettono di investire su giovani talenti in un catalogo che si sta affermando come un giusto compromesso fra titoli vendutissimi e scommesse spesso riuscite.

In sintesi, te lo consiglio proprio: arriviamo con un annetto di ritardo sulla prima pubblicazione, ma con il vantaggio di prepararci alla lettura del nuovo romanzo di Duchesne, atteso proprio nelle prossime settimane!

Citazione
(Pausa caffè)

–    Alla fine con tuo marito come siete rimasti?
–    Lui si prende la casa in montagna e io l’appartamento qui a Milano.
–    Beh, dai, ti è andata bene.
–    Ci mancava che facesse anche storie.
–    In effetti, va detto che è stato un po’ stronzo.
–    Un po’ molto. Passi essere tradita, ma con una commessa della Coop.
–    Con quelle divise di plastica coi pallini.
–    No, quelle sono le divise del Pam.
–    Quelle della Coop come sono?
–    No, devo dire belline.

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