Ero in preda ad una vera e propria crisi di astinenza da fanta-film con effetti speciali e magari (a voler essere proprio esigenti) una battaglia qua e la quindi, complice qualche capriccio, sono stata accontentata in extremis (il film è presente in una sola sala milanese). SKYLINE, pellicola diretta dai fratelli Strause che ho sentito dire sia stata impietosamente stroncata in patria, mentre da noi alcuni abbiano cercato di salvarla. Bene, potete annoverarmi tra questi ultimi ed ecco il perché.
Premessa: è la storia di un gruppo di amici che si ritrovano a Los Angeles per il compleanno del padrone di casa. Durante la notte vengono svegliati da un violento tremore unito ad una accecante luce blu in grado di attrarre a se chiunque la guardi. Cielo zeppo di dischi volanti che dalla mattina successiva iniziano a passare l’aspirapolvere sul nostro pianeta e… via, con la battaglia per la sopravvivenza! Devastazione, battaglie in cielo, in terra e terra-aria. Possibilità di salvezza? Assai poca… gli avventori sono molto molto poco socievoli, con rabbia montante e decisamente coscienti della propria superiorità.
1° critica: effetti banali, un copia/incolla, un dejà-vu
Ehi fermi tutti, sapete chi sono i registi? Il nome potrebbe infatti non suonarvi familiare, ma sono due persone che di effetti speciali ne hanno sulle spalle sin dall’epoca degli X-Files, e prima di approdare alla regia (con il recente Alien vs Predator) hanno curato la supervisione di pressoché la maggior parte dei film che nell’ultima decade abbiano adottato anche UN solo irreal-effetto (300, Terminator Salvation e chi più ne ha più ne metta). Quindi non c’è da stupirsi se le astronavi aliene, gli alieni stessi ed i fasci di luce fossero di una precisione superlativa e, perché no, a tratti ricordassero appunto qualche “alien”. Quindi non si può eccepire alcunché sugli effetti. Troppo banali? C’era da aspettarselo, oramai il concetto di standard è stato abolito, ogni film per salvarsi deve essere sul podio del concorso “strabiliami” altrimenti la bocciatura sarà sicura. Io invece apprezzo la precisione, l’alto livello, l’attenzione al particolare nell’uso di uno standard che hanno contribuito a creare.
2° critica: storia non verosimile con finale senza senso
Uahahahha, è un fanta-film catastrofico, chi se ne frega dell’immedesimazione e della verosimiglianza. Voi per caso avete fatto esperienze tali da avere valido termine di paragone? Se si per favore condividete
E qui mi aggancio all’ultima critica.
3° critica: gli attori con recitazione da serie TV
Ah si appunto, oggi se non sei un enfant prodige e se alla prima apparizione su grande schermo non porti a casa un premio, sei un fallito. Mi sovviene or ora alla memoria che la stimata attrice Robin Wright (solo per fare un esempio) arriva da “Santa Barbara”, la soap opera!
Quindi, dato che le premesse ci sono, diamo a tutti il tempo di crescere e nel mentre godiamoci il film per quello che è: pellicola di buona fantascienza con finale aperto ed improbabile, perfetto per trascorrere un paio di ore di evasione
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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