Se al cinema scegliete il terzo episodio della saga sui Fotters, sapete benissimo a cosa andrete incontro. Quindi l’espressione snobbina è fuori luogo e poi, parliamone, per lo meno non verrete travolti da ondate di battute demenziali e/o da un plot senza capo né coda. Quindi senza indugio dico si, io l’ho visto ed ho pure riso. Confermo, lo schema è sempre il medesimo, ma le risate funzionano ancora ed il cast, oltre a confermare tutti i protagonisti già visti, si arricchisce. Questo infatti è il momento dell’exploit di Jessica Alba, che ne esce trionfante: divina nel suo essere cretina! Direi che la prova ruolo comico l’abbia superata brillantemente e confido di rivederla in caso di futuro quarto (del tutto fattibile) capitolo della storia.
A questo giro i Fotters si sono riprodotti ed hanno avuto due gemelli, ahimè ben poco identici: un maschietto tontolotto, amante dei rettili e che adora papà Greg, ed una rissosetta ma brillante ed intraprendente femminuccia, un pochino sadica e decisamente abile nelle arti marziali, che (come da copione) sarà la grande alleata di nonno Jack durante le sue “analisi” a cui sottoporrà il genero. Ebbene si, in occasione del compleanno dei bambini, arriverà in città tutto il clan e Greg (un Ben Stiller dai capelli sale-pepe), che nel mentre è diventato la rockstar degli infermieri ed ha quasi del tutto abbandonato la timidezza, inizierà ad inanellare una serie di sfighe. Il carico da novanta verrà messo da un inaspettato Harvey Keitel che credo si sia divertito più di noi ad indossare tutti i tatuaggi che esibisce!
Oltre a queste novità assisterete solo ad una serie di gag ben rodate e ritmate di un Owen Willson sempre più feng shui (che verrà rinfrancato da mamma-Barbra Straisand), di un Dustin Hoffman che affronterà la crisi di mezza età e dell’immancabile pater familias Robert De Niro. Non credo di fare alcuno spoiler se anticipo che tutto si concluderà con un happy ending aperto a nuovi episodi. Sembra che il maggiore impegno sia stato usato per non far avvertire al pubblico il cambio di regia (dopo i primi due film) e… ci sono riusciti. Forse, in questo senso, il film ha “perso smalto”. La rinuncia ad osare una maggiore “evoluzione”a livello della storia è palpabile e ne discende che ci domandiamo se dobbiamo aspettarci che al prossimo giro vi saranno deliri adolescenziali atti al passaggio del testimone nonno-nipote.
Sempre considerato prodotto adattissimo ad una ben riuscita Blockbuster night, dopo aver letto solo commenti-stroncatura, non avrei mai scommesso di ritrovarmi in una sala quasi al completo. Quindi, film “stanco” o meno, direi che la gente abbia una gran voglia di ridere e dato che il trio Wilson – Stiller – De Niro garantisce quantità ed un minimo di qualità nei sorrisi, il pubblico ha risposto positivamente.
Sopravvivenza garantita, la scelta è ora solo vostra
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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