Recensione romanzo Devil Red di Joe R. Lansdale

Che Joe R. Lansdale sia un autore amato in particolar modo nel nostro paese è cosa nota: lo conferma l’uscita in anteprima mondiale di “Devil Red”, ultima – ma solo in ordine di tempo – avventura di Hap e Leonard, la coppia di detective più scalcinata, volgare, diretta, spassosa, filosofa e clamorosamente umana che il panorama dei gialli o dei thriller approdati in libreria possa prevedere.

E a proposito di previsioni, non so se sia per le origini texane di lansdale, o per una mia forma di meteopatia latente pronta ad esplodere ai primi freddi autunnali, ma questo romanzo – divorato in 24-ore-24 – mi ha fatto più volte pensare al tempo e alle sue variazioni.

Sì, il meteo. Perchè nelle trame di Lansdale, così magnificamente incasinate, si nascondono tutte le insidie di un sereno variabile: da una prima e immediata relazione con la temperatura, in continua transizione fra i bollenti valori delle sparatorie e gli improvvisi freddi delle riflessioni quasi esistenziali di Hap, ad una percezione di tempesta in arrivo, nuvole che si accumulano sulle teste dei protagonisti, lampi che li circondano, tuoni in rapido avvicinamento.

Con una gradevole sorpresa: “Devil Red”, oltre a regalare le sguaiate risate che costituiscono le colonne sonore delle avventure di Hap e Leonard, fa pensare. Non voglio nè posso dirmi come ed in quali particolari situazioni, perchè rovinerei almeno un paio di trovate da urlo. Ma di una cosa mi sento di essere sicuro: con la sua filosofia un po’ spicciola, da eterno indeciso fra bene e male, Hap vi farà pensare. Davvero.

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