Anche per quest’anno il Milano Film Festival si è concluso, sono stati dieci giorni adrenalinici, in cui abbiamo condito le doppie o triple proiezioni con tante (troppe) grigliatine miste ad orari improbabili (non fatemi vedere carne per un bel po’!!!) per non perdere nemmeno una delle pellicole in concorso. Bene, ai lunghi abbiamo già dato spazio, quindi è tempo di dedicarci ai filmati che contraddistinguono l’evento: i corti. Ciò implica che debba prendere il coraggio a due mani ed affrontare… il podio. Non nascondo infatti di essere rimasta veramente delusa da come si sia conclusa l’edizione ed ora che è passato qualche giorno posso mandare la mia letterina ad Esterni.
“Cara Esterni,
alla serata conclusiva della kermesse, ho assistito impotente all’altrui grande entusiasmo nel segnare la sconfitta della sceneggiatura, della regia ed in generale della fantasia ed alla mortificazione di attori emergenti e creatività. Davvero saper scrivere una storia non premia più quanto montare dei filmati ed accompagnarli ad una buona colonna sonora?
Mi è parso, inoltre, che il trend fosse quello di tramutare l’evento in un noiosetto docu-festival e pure un po’ campanilista. Quest’anno avete offerto veramente una vasta gamma di filmati di qualità ma alla fine han prevalso esclusivamente i documentari – per di più quelli meno creativi!; insomma, ha trionfato il “filmare”. Come mai?
Nello schierarmi con chi ha fatto uno sforzo più affine al mio concetto di cinema, chiedo e cito (siamo su un blog quindi già che ci sono faccio un po’ di promozione
Sono infatti assai pochi gli autori che condividono sul web le proprie opere – qui apro doverosa parentesi di elogio del blog In coma è meglio – quindi ogni aiuto è graditissimo.
Prima di lasciarvi, da brava utente sin dai vostri esordi, riporto qualche domanda/consiglio per il futuro:
- Ricollegandomi alla frase sopra, perchè non istituite un bel view&donate o click&buy? Dubito di trovare tra 3 mesi il dvd in bella vista nelle maggiori videoteche e dato che lo scopo di questo gioco è farsi conoscere e far girare la pellicola il più possibile non credo sia idea folle, no?
- Perché non separate anche i cortometraggi che siano di denuncia per esempio in una sezione “corti di stato”?
- Che l’animazione piaccia è un dato di fatto, quindi concederle maggior spazio ed istituire un premio ad hoc è idea tanto bislacca?
- Da ultimo, mi impegno pubblicamente ad ospitare un regista in cambio della promessa che il prossimo anno i sopratitoli saran presenti anche nei corti recitati in italico dialetto. Che posso farci se per esempio il valtellinese stretto abbia ben poco in comune con il barese?
Ora concludo rinnovando tutto l’affetti che ho per Voi e, data la mia passione per il mondo della celluloide, chiedendo per favore di non snaturarmi il Festival!
All’anno prossimo…
PS Aggiungo alla mia wish list Fleurs du Mal ed Armadillo nella speranza di una vostra replica
Nota finale di Alf76: Il Milano Film Festival – da me frequentato per la prima volta – mi ha colpito, stupito, divertito. Ugualmente, non posso non ricordare la sensazione un po’ smarrita all’uscita dalla serata della premiazione, un po’ per la variopinta umanità assiepata dietro di noi (e se la serata finale fosse riservata a chi ha comprato il Passi?), un po’ per la scelta dei premiati.
Di una cosa, però, mi sono accorto con felicità: i corti mi piacciono un sacco, e ne sento la mancanza, che in TV non riesco a trovare una programmazione dedicata…
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
Leave a Comment