Mentre faccio un riposino, FPU affronta stoicamente il secondo lungo in concorso:
Sarà solo una coincidenza delle prime due opere presentate o, ripensando anche all’esperienza dello scorso anno, opera prima è sinonimo di lenti piani sequenza e lunghi silenzi?
Anche il film di questo pomeriggio festivaliero milanese non sfugge a tale regola, anche se lo sforzo di sopraffare l’appesantimento post-prandiale è ricompensato da un film che esibisce un’ottima fotografia in bianco e nero (tranne una parentesi notturna di trasgressivo colore) e che presenta, a tratti a dire il vero, momenti di poesia e dialoghi di forte intensità religiosa.
Il cast, quasi integralmente composto da attori diversamente abili, si rivela l’altro elemento forte caratterizzante la pellicola.
Memorabile la scena su un livido mare del nord battuto dalla pioggia irrompono una flotta di piccole barche su cui è issato il crocifisso a prefigurare fin dal Natale la sorte che attende il Salvatore.”
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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