Di gran lunga superiore alle aspettative la prova del regista (sempre francese) David Dusa che, con FLEURES DU MAL, ci propone uno scorcio de “l’inferno che è la vita”. Riprendendo il testo di Baudelaire molto più di quanto si creda, egli usa il racconto della storia d’amore tra una ragazza iraniana in visita a Parigi (il suo paradiso artificiale?) ed il ragazzo dell’ascensore come artificio per riproporre e diffondere sul grande schermo i filmati caricati su Youtube dagli studenti di Teheran durante gli scontri dell’estate 2009. Un gran bell’omaggio a coloro che hanno usato la tecnologia a disposizione (cellulari ed internet – da oggi rivaluto l’utilità di Twitter!) per far conoscere al mondo ciò che stava accadendo, bypassando efficacemente l’assenza di giornalisti nei luoghi degli scontri. A ritmo di breakdance (gran bella colonna sonora), con lo sguardo leggero tipico dei ventenni, passeggiando per la periferia di Parigi, riusciamo così a “digerire” due ore di calci nello stomaco ed a percepire che in Iran qualcuno crede ancora che si possano cambiare le cose. All’applauso già ottenuto a Cannes, dove è stato presentato in anteprima, ci uniamo pure noi!
Piccola nota: si avverte chiaramente che qui siamo di fronte a regia “navigata” che sa muoversi non solo dietro la macchina da presa, ma pure nell’ambiente e di cui sentiremo ancora parlare
A domani per il racconto della nostra maratona domenicale, che potrete comodamente recuperare in settimana in occasione dei secondi/terzi passaggi.
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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