L’altra sera conversavo amabilmente con V. quando, portando indietro i capelli in un gesto di estrema concentrazione, mi sono reso conto di avvertire una sorta di piccolo bozzo esattamente dietro l’orecchio sinistro.
Sono un uomo, e di conseguenza (tolti Navy Seals, portuali e personaggi interpretati da Schwarzy) immediatamente portato alla drammatizzazione di qualsiasi evento fisico: un raffreddore presuppone la presenza di un impianto ad ossigeno da muro, due linee di febbre rappresentano una influenza virale di tipo sconosciuto, una fitta al polpaccio segnala un drammatico calo di potassio a cui porre immediatamente rimedio con due caschi di banane.
Come naturale conseguenza, il solo fatto di aver avvertito questa protuberanza ha immediatamente scatenato l’ipocondria latente in ogni essere umano, e così tipica delle mie giornate; a nulla è servito il susseguente scambio di battute, rassicurante nelle intenzioni dell’interlocutrice:
Alf: “Ho un bozzo dietro l’orecchio”
V. “Fa vedere”
Alf: (voce piagnucolosa): qui dietro
V. “Alf… dove eri dieci minuti fa?”
Alf: “Al parco”
V. “E cosa c’è al parco?”
Alf: “Le mamme con i bambini?”
V. “…”
Alf: I cani?”
V. “…”
Alf: “Ah… ok… gli insetti”
V. (con tono paziente) “Esatto. E cosa fanno gli insetti?”
Alf: “Volano?”
V. “…”
Alf: (illuminandosi) “Pungono?”
V. “Bingo! Ti ha punto una zanzara! La puntura è sull’osso e sembra un bozzo”
Sono un uomo, dicevo, dunque non ero mica troppo convinto. Cosa fa un uomo non convinto in questi casi? Semplice, apre il browser, va su Google, digita “bozzo dietro orecchio”, legge i primi tre risultati, corre dal farmacista in mancanza di uno sciamano africano da cui farsi liberare dal malocchio.
Farmacista: “Prego mi dica”
Alf. “Ehm… sera dottore… volevo chiederle… non è che potrebbe dare un’occhiata qua dietro?”
Farmacista: (allarmato) “Dove?”
Alf. “Ehm… qui dietro l’orecchio”
Farmacista: “Ah, non avevo capito stesse indicando, pensavo fosse un gesto di nervosismo, faccia vedere”
Alf. “mi scusi, eh, ma non sapevo se farmi vedere da uno specialista… al limite mi dica lei, vado dall’otorino, dal medico di base, dal dermatologo”
Farmacista: (sorridente) “Facciamo così. Lei inizia a mettere questa pomatina qui, poi se prima di questo inverno non le è passato, va dallo specialista…”
Alf: “Zanzara?”
Farmacista: “Zanzara”
Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.
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