Vedi che alla fine funziona? Uno pensa di essere attanagliato dalla sfortuna più nera. Poi riceve il contributo di V. alla nuova sezione “Viva la Sfiga!”, e oltre a farsi quattro (otto) sane risate, finisce per consolarsi. Grazie, V., davvero. (N.d.Alf76)
Il mio contributo alla neonata sezione del mio blog preferito è il racconto di un tragi-comico attacco di sfiga in un pomeriggio qualunque nel centro dell’unica metropoli italiana, Milano, la mia città, che ha permesso la produzione di così tanti post proprio qui su alfonso76.
Increduli e contenti che infine la pioggia che scroscia incessantemente da settimane abbia deciso di prendersi una pausa, decidete di approfittare della tregua per fare delle commissioni senza dovervi preoccupare che l’ormai onnipresente eco-compatibile sacchetto si biogradi istantaneamente nelle vostre mani, complice l’acqua a catinelle, facendo la semina sul marciapiede di tutti i vostri acquisti. Certo è curioso che a maggio siate coperti come il tipico passeggero dicembrino di Ryanair che non vuole pagare sovrapprezzo al check-in (maglia, maglietta, maglioncino, maglione, cappottino e pure una sciarpa!), però col sorriso uscite e sembra veramente che sia il vostro pomeriggio fortunato: per una volta mentre siete dall’altra parte della strada rispetto alla fermata del bus, non vedete neppure sfrecciare il mezzo che dovevate prendere, anzi sembra sia in arrivo data la moltitudine di persone che attende.
Attraversate e notate che siete in prossimità di un bel cestino pubblico incredibilmente vuoto che sembra dirvi “usami, usami” e così decidete di rendere utile l’attesa facendo le pulizie primaverili di tasche, taschine, tascone di giubbino e tutti quegli anfratti della borsa in cui inspiegabilmente (?) si sono stratificati pezzi di carta in quantitativo tale da poter riempire lo scaffale di una biblioteca. Non c’è che dire, siete un cittadino modello!
Ma all’improvviso, sentite alle vostre spalle delle urla strazianti, seguite da frasi sconnesse e … vi rendete conto che la vostra schiena è sotto attacco. Che succede??? Le state prendendo incessantemente da una clochard che chissà perché ha deciso di usarvi come sacco da pugilato per scaricare le proprie frustrazioni e per l’occasione ha attinto a forze degne della campionessa 2010 di wrestling, costringendovi, per non venire inesorabilmente atterrati, a dribblare i colpi rischiando l’arrotamento da parte degli incauti scooteristi che scorrazzano per le vie cittadine con se fossero su un circuito di motoGP, mentre il pubblico assiste tranquillamente alla scena senza intervenire, addirittura con occhi sognanti poltrona e pop-corn.
Riusciti a liberarvi dalla morsa della “posseduta”, cercate riparo sotto la pensilina della fermata dove ad attendervi ( e voi sperate a consolarvi) c’è il manipolo di estranei incuriositi. Pregustate già le frasi di conforto e invece la vostra disavventura si conclude con un “cosa le avete fatto???” E il processo che subite altera inesorabilmente il vostro umore mentre salite sul primo mezzo in arrivo confidando che, almeno per la giornata, la vostra dose di sfiga quotidiana si sia conclusa.
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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