“Protagonista: agg., s.m. e f., che, chi sostiene la parte principale in un’opera teatrale, cinematografica, narrativa e sim.”
Il protagonista dei gialli di Markaris è un umanissimo commissario della polizia greca, che si fa scarrozzare da una parte all’altra di una trafficata Atene, conta le dracme con cui arrivare a fine mese, vive un matrimonio stanco con una moglie inchiodata davanti alle telenovelas. E, unica ma splendida particolarità, apre pagine a caso del suo prezioso dizionario e le interpreta quasi fossero tarocchi, specchiando la sua quotidianità nei lemmi che il volume gli regala. E’ per una sorta di omaggio, quindi, che questa recensione si apre con una definizione da dizionario e ne sarà intervallata, di tanto in tanto.
“Umanità: s.f.inv., capacità di comprendere e condividere i sentimenti degli altri”
Un personaggio umano, si diceva. Ogni tanto se ne sente il bisogno, effettivamente. Bisogno di uno come te, che si incazza il giusto, non resiste ad un sopruso ma che tenta anche di cavalcare i suoi tempi, lontano da ogni idealismo. Uno che risponde male, ma che si gestisce il capo, accontentandolo a piccoli sorsi con leggere furbizie, vivendo una storia così simile a quella che ci circonda.
“Sensazionalismo: s.m. tendenza di alcune riviste e quotidiani a diffondere notizie di notevole presa sul pubblico, esagerandole in modo eccessivo per colpire l’attenzione dei lettori e aumentare di conseguenza le vendite; mania di stupire, in ogni occasione, il pubblico”
In questa sua prima avventura, e il titolo “Ultime della notte” è felicemente azzeccato, il commissario Kostas Charitos si trova ad indagare su un omicidio eccellente: la morte di una affermata cronista della televisione greca è il pretesto per intrecciare una trama in cui lo scoop a tutti i costi, il gossip malevolo, la demolizione scientifica dell’immagine di una qualunque persona sono davvero protagonisti. E l’omicidio, avvenuto in uno studio televisivo, fa emergere dapprima sporche rivalità senza scrupolo, e nel corso della storia un racconto di traffici inumani e facili corruzioni.
“Considerazione: s.f., osservazione, riflessione: es. ognuno espose le proprie considerazioni”
Pensieri personali: sicuramente una lettura avvincente, ed altrettanto certamente un personaggio di cui innamorarsi, tanto da aver già posizionato sul comodino il secondo romanzo ed essermi felicitato per l’uscita di una ulteriore avventura (“La balia”, appena dato alle stampe ed ambientato – e la cosa mi incuriosisce assai – ad Istanbul).
Permane, anche durante la lettura di “Difesa a zona”, una mia personalissima e cronica difficoltà nel memorizzare i nomi greci dei personaggi. Ho risolto con piccoli appunti a matita su un post-it e, soprattutto, ribattezzando mentalmente i principali protagonisti…
Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.
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