Vediamo di riprendere il discorso lasciato prima della pausa estiva…

ad essere onesta, ammetto di aver visto un paio di film che forse qualche riga (a questo punto a freddo) meriterebbero: Giù al Nord e Harry Potter (si lo confesso, solo ad agosto, però alla fine l’ho visto), ma con questo post mi concentrerò su due proiezioni dell’Arianteo (alias: ehi voi ritardatari che non andate neppure in vacanza, per lo meno venite al cinema sotto le stelle e recuperate ciò che vi siete persi quest’inverno!), pellicole strettamente collegate che due settimane fa non avrei mai creduto di andare a vedere: CHE – l’Argentino e CHE – Guerrilla dirette da S. Soderbergh.

E qui alfonso76 fa un saltino sulla sedia. Però è abituato alle stranezze di V., e poi in fondo il personaggio un po’ lo affascina, e poi la canzone di Guccini, e poi…

Direi che il tanto criticato Q.Tarantino alla fine abbia lanciato una nuova moda: al posto di “suicidarsi” al botteghino europeo proponendo 4 ore di polpettone cinematografico, anche Soderbergh sdoppia la pellicola, i film diventano magicamente due e …olè, un successo! Ma io che detesto le soap opera mi sono trovata imbrigliata per ben due sabati consecutivi – come se non  bastasse – a vedere un film il cui argomento mi crea forti orticarie…sono cresciuta nella patria del Calvinismo eccheccavolo! … va beh.. ora posso dire che ne valeva la pena….

Sia ben chiaro ho trovato il film nella sua interezza piuttosto incoerente, non fluido, pretenzioso, sprovvisto di un unico stile, quasi il tentativo di un ragazzino acerbo di trovare la propria strada se non avessi saputo chi fosse il regista, però non credo di aver perso il mio tempo il che mi porta ad essere benevola.

Definirei la prima parte un documentario romanzato legato alla rivoluzione cubana (con tanto di  filmati d’epoca) e credo di essere stata una delle poche presenti ad averlo apprezzato anzi, l’ho decisamente trovato pregevole più della pellicola di ieri sera, che era indiscutibilmente un filmetto sulle imprese boliviane di Che Guevara, tentativo di una rivoluzione latino-americana. Anche in questo caso però incoerente soprattutto nel finale dove sono apparse immagini pseudo d’autore, camera in eterno movimento e sfarfalleggiamenti vari che richiedevano un’overdose di dramamina.

E qui alfonso76 ride forte. E poi si domanda a cosa porterà tutto ciò, e se sarà assalto all’arma bianca di bolscevichi o soderberghiani di ferro, o se addirittura salteranno nell’arena bolscevichi soderberghiani (esistono?)

Il sospetto è che ora a Hollywood per entrare nell’olimpo della regia sia necessario cimentarsi con la storia in maniera “bizzarra” … beh, io avrei preferito un bel documentario su History Channel anche perché nonostante sia cresciuta negli anni 80/90, andare oltre quanto propinato dai libri scolastici (che su Che Guevara ed il comunismo in America Latina era ben poco) non era tra le mie priorità di adolescente.

Comunque: se volete dare una spolverata all’argomento questo è prodotto godibile e non soporifero quanto alcuni documentari di BBC (non garantisco la qualità delle info posto che non sono esperta in materia) e Benicio del Toro sempre bravo – grazie al cielo!

Ora facciamo una preghierina però che Soderbergh torni a film più convenzionali – se ne ha mai fatti ;)

Fanatici del comunismo d’altri tempi sintonizzati su questo canale vi sento fremere ma … buona notte.