A Milano capita di tutto.
Qualche anno fa, ad esempio, mi sono perso nelle vie che circondano i Giardini di Porta Venezia; basta attraversare la strada, infilarsi sotto l’arco proprio di fronte al Museo di Storia Naturale, e perdersi vagando un po’ a destra e un po’ a sinistra in una delle zone meno battute dai turisti e più affascinanti della città.
Se becchi la giusta combinazione di angolo destro e angolo sinistro, ti ritrovi in una via con una bella ambasciata (consolato?) e, giusto di fronte, una villa protetta da cespugli piuttosto fitti. In realtà, alcuni spazi fra le fronde consentono di vagare con la sguardo al di là della cancellata o, nel mio caso, di infilarci l’obiettivo della macchina fotografica.
La prima volta te ne accorgi perchè la gente si ferma e spia meravigliata, esattamente così:
Poi è il tuo sguardo a riempirsi di meraviglia: esterrefatto, ti accorgi che nel pieno centro di Milano c’è una specie di oasi, in cui affacciarsi e in cui lasciar vagare lo sguardo e la mente. Così.
Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.
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