Recensione Icaro di Francesco Guccini

Come ho scritto più volte su questo sito, sono cresciuto a pane e Guccini.

 

E del Guccio, ho sempre adorato in particolare le canzoni che guardavano di più al passato, al ricordo, a volte intrise di malinconia, spesso alla comprensione e all’indulgenza degli anni giovanili. “Van Loon”, “Incontro”, “Farewell”, “Ti ricordi quei giorni”, “Eskimo”, e via ascoltando…

In questi sette piccole meraviglie, Guccini si volge spesso al passato, al racconto di ragazzi partigiani, di una Emilia dell’immediato dopoguerra, condendo il tutto con quel sapore di poesia che da sempre scorre nelle sue vene.

Sono di parte, lo so, ma a me è piaciuto immensamente cullarmi con lui in queste pagine.

 

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