Recensione di 50 Primavere, il film di Blandine Lenoir con Agnes Jaoui al cinema dal 21 dicembre 2017.
Aurore è una donna come tante, con una normale quotidianità ed i soliti problemi da affrontare – e, possibilmente, risolvere. In questo periodo deve fronteggiare più di un cambiamento. Mutamenti tutti inaspettati e destabilizzanti per chi come lei negli ultimi anni ha fatto scorrere la propria vita su binari che, seppur non perfetti, alla fine erano equilibrati quanto basta.
Le novità riguardano molte cose e nessuna sembra però aiutare la nota insicurezza della nostra eroina. Il lavoro si rivela un buco nell’acqua per cui decide di licenziarsi mentre la figlia più grande, avuta in giovane età, è incinta e la farà diventare nonna, parola che le piomba come un macigno sulla testa e non la fa propriamente impazzire di gioia. Per aggiungere la ciliegina a questa torta di panna (scadente) arriva anche un vecchio amore di gioventù che le farà battere il cuore come ad una adolescente ma che non le regalerà nessuna favola. Al contrario, farà sorgere solo ulteriori dubbi.
La cosa peggiore è che la nostra Aurore è arrivata al fatidico giro di boa dei 50 anni, traguardo che la pone di fronte a situazioni tra l’esilarante ed il grottesco per la crudezza con cui la società la fa sentire, ovvero come un peso che deve lasciar posto a donne molto più giovani di lei.
In mezzo a questo turbinio di umori ed emozioni, Blandine Lenoir, la regista al suo secondo lungometraggio dopo il riuscito Zouzou del 2014, riesce a descrivere in modo efficace e divertente lo stato d’animo di chi si trova a dover affrontare questo temutissimo bivio. Un momento in cui una donna non sa come sentirsi, se troppo vecchia per avere qualunque tipo di ambizione (sul lavoro o in amore) o troppo giovane per arrendersi definitivamente.
Il susseguirsi di scene irriverenti – che spaziano dalle visite mediche, con tanto di descrizione dettagliata della menopausa, prove d’abito per nuovi primi appuntamenti e discussioni con una figlia che sta per diventare madre e le riversa addosso le proprie frustrazioni e richieste d’aiuto – è il punto forte del film. Il modo in cui il tutto è presentato è realistico ma allo stesso tempo leggero e mai definitivo. La regista riesce, infatti, a permeare 50 Primavere con una verve comica che non va mai troppo oltre le righe e che vede nell’interpretazione misurata dell’attrice protagonista la vera chiave della storia.
Agnes Jaoui è perfetta nel rappresentare una donna arrivata alla mezza età piena d’insicurezze ma con la voglia di rimettersi in gioco nonostante le poche armi che ha a disposizione. I dubbi che fa trapelare ad ogni decisione che deve prendere sono in fondo quelli che abbiamo tutte noi, coetanee e non.
L’intero cast riesce inoltre a tenere bene le redini del racconto creando una rete di supporto fatta di recitazione lineare ma mai banale, in cui ogni personaggio è presentato con una precisione tale da farci pensare di conoscerlo da sempre.
50 Primavere è una commedia leggera e senza troppi fronzoli, esattamente come la realtà che descrive, quella di un’età che fa aumentare in una donna le paure in modo esponenziale, trovandosi a dover rispondere a troppe domande di cui non ha le risposte.
A 50 anni è ancora possibile e, soprattutto, accettabile buttare il cuore oltre l’ostacolo alla ricerca di quello che forse abbiamo atteso tutta la vita e per cui crediamo di aver già pagato? Ebbene, forse la nostra Aurore ci insegna che, se bisogna sbagliare, tanto vale farlo scegliendo ciò che si ama o che, per lo meno, ci fa ancora emozionare. In fondo, il conto lo pagheremo comunque ma almeno potremo dire di aver scelto le portate del menu.
Anna Falciasecca
Bionda, sarcastica, appassionata di regia e di viaggi cerca di unire le sue passioni scrivendo un blog di viaggi, sceneggiature (che stanno comode nei cassetti) e recensioni. Il suo motto è “Blond is a state of mind”, modifica continuamente idea e tiene i piedi in diverse scarpe, tutte rigorosamente tacco 12. Le uniche cose che non cambierà mai sono: Woody Allen e Star Trek, di cui è incallita fan.