Recensione di Person to Person, il film di Dustin Guy Defa in anteprima a Locarno70.
Nella sezione Cineasti del Presente, ha debuttato anche Person to Person, versione lunga e approfondita del corto omonimo scritto e diretto da Dustin Guy Defa nel 2014. Con una trama che attinge alla quotidianità degli abitanti di New York, il film ci regala una fotografia corale della Grande Mela, un’ottima colonna sonora e un cast ricco di caratteristi (tra cui spicca il nome di Philip Baker Hall). Tutti elementi che ci fanno sperare in future interessanti evoluzioni del regista.
LA RECENSIONE
Bene (Bene Coopersmith) è un collezionista di dischi in vinile e oggi è ossessionato con la sua nuova camicia a fiorellini. Ray (George Sample III) è il suo compagno di appartamento e oggi è catatonico sul divano. Il primo è eccitato perché ha appena scoperto che forse riuscirà ad acquistare un 33 giri molto raro, il secondo è in crisi in quanto ha perso la fidanzata a causa di un errore fatale. E poi ci sono due adolescenti, due amiche per la pelle, una estroversa e disinibita, l’altra, Wendy (Tavi Gevinson), introversa, volutamente incasinata, destinata all’isolamento. Ma oggi è anche il primo giorno di lavoro di Claire (Abbi Jacobson) un’aspirante giornalista che entro il calare del sole sarà certa di non aver imboccato il sentiero giusto grazie al suo depressissimo capo (Michael Cera). Ecco i protagonisti di Person to Person, il film che ci porta nella New York che conosciamo, amiamo e ci piace rivedere.
Tra furfantelli troppo stupidi per farla franca, imbarazzanti verità che metteranno a nudo morosi dall’orgoglio ferito e orologi che sveleranno i colpevoli di un omicidio, Person to Person è una di quelle certezze senza le quali non sopravvivremmo in mezzo alla sperimentazione tipica dei Festival, soprattutto di questa kermesse. Locarno si contraddistingue, infatti, per l’indipendenza del programma, per la costante ricerca di avanguardie e per un’offerta varia, variegata e variopinta, all’interno della quale vi è sempre qualche perla indie in arrivo da oltre Oceano.
Person to Person, pur non avendo dialoghi fini, scoppiettanti e sarcastici come quelli di Woody Allen né il brio ruvido dei film di/con Greta Gerwig, ci offre una trama intrigante, una superlativa e attenta colonna sonora e davanti alla macchina da presa un bel po’ di nomi noti al grande pubblico (tra cui Philip Baker Hall, visto in Magnolia, Dogville, Argo, solo per citarne alcuni). Non di meno, le disavventure quotidiane del gruppo eterogeneo di anti-eroi, rendono le nostre più digeribili e, in quel ventaglio di personaggi – meravigliosa istantanea della Grande Mela – riconosciamo un pochino di noi e del nostro lato maniacal-ridicolo.
Il lungometraggio, versione estesa ed elaborata dell’originale corto del 2014, è diretto da Dustin Guy Defa, un attore passato dietro la macchina da presa dimostrando buon spirito d’osservazione. Il suo è un collage di diverse storie parallele che, sebbene non si incrocino mai, non stridono, strappano sorrisi e immortalano la realtà newyorkese con semplicità e realismo. Il filo rosso che unisce tali figure è, d’altro canto, il modo in cui tutti siamo diversi e (mal)interagiamo tra noi, piaga sottovalutata e indiscussa dell’era in cui stiamo vivendo. Personalmente avrei tolto uno scenario a favore degli altri, ma l’idea funziona comunque e la testa non ciondola mai.
Vissia Menza
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Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”