Nella terza sera sotto le stelle al festival di Locarno ci si emoziona con l’attore americano Adrien Brody.
Venerdì 3 agosto. Il clima è rovente ma la Piazza è gremita più del solito, complice anche l’inizio del weekend. Il primo fine settimana di Festival parte alla grande, con una super–star Hollywoodiana, un premio Oscar®, un grande performer che nella sua carriera è riuscito a coniugare il cinema indipendente con quello di cassetta e a farsi amare dal pubblico in qualsiasi identità abbia assunto: a Locarno è la serata di Adrien Brody.
Versatile, trasformista, artista nel vero senso della parola. Classe 1973, Adrien Brody calca le scene da quasi tre decadi ed ha lavorato sia negli Stati Uniti sia in Europa con molti grandi registi – Roman Polanski (Il Pianista), Terrence Malick (La sottile Linea rossa), Wes Anderson (Grand Budapest Hotel) e un maestro come Woody Allen (Midnight in Paris), sono solo alcuni.
Sorridente, impeccabile, parlando in italiano. In questo modo si è presentato a noi Brody e da lui ci saremmo aspettati un calibrato discorso di ringraziamento per il Leopard Club Award ricevuto, prima che si esaurisse il tempo a sua disposizione. Invece, ci ha preso in contropiede ricordandoci che un riconoscimento alla carriera è qualcosa d’importante, in grado di emozionare anche chi, come lui, si è aggiudicato la statuetta più ambita dalla categoria, l’Academy Award. E ieri sera le telecamere hanno reso ben visibile anche alle ultime file la reale, umana, dolcissima commozione dell’attore americano, in città accompagnato dalla famiglia. Adrien Brody alla consegna del Pardo era visibilmente con le lacrime agli occhi.
Grazie al cielo ha il dono dell’ironia e, con grazia, ci ha regalato un aneddoto che ci pare perfetto per lasciarvi alla gallery a lui dedicata. A memoria suonava così: mentre venivo qui ho incontrato due signore. Mi hanno chiesto se fossi in città per il matrimonio (…) quando ho detto loro che stasera avrei ricevuto un riconoscimento alla carriera di attore, una di loro ha detto: “per la recitazione meriteremmo tutti un premio!” condivido quindi con tutti voi questo Pardo.
Vissia Menza
Ph: © Tosi Photography – un clic per lo slideshow, due clic per ingrandire
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Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”