Recensione del film Al Ma’ wal Khodra wal Wajh El Hassan (Brooks, Meadows and Lovely Faces) di Yousry Nasrallah in concorso a Locarno 2016
Yehia e i suoi figli, Refaat e Galal, Karima e Shadia, sono uniti dalla cucina e dall’amore. Un banchetto di nozze e un fastoso pranzo, occasione per annunciare la nuova acquisizione di un ricco imprenditore, metteranno il gruppo di innamorati a confronto con i loro sogni e, tra una portata e l’altra, imporranno loro di decidere se seguire il proprio cuore o il senso del dovere. Saranno giornate intense quelle che attenderanno i protagonisti di Al Ma’ wal Khodra wal Wajh El Hassan, storia d’amori, sapori e dolori che dal vicino Egitto approda direttamente in Concorso Internazionale a Locarno 2016.
Al Ma’ wal Khodra wal Wajh El Hassan pone generazioni diverse a confronto con il sentimento più vecchio del mondo e incontra la sempre più diffusa voglia di ridere e di evadere di cui han bisogno le persone, soprattutto chi vuole riflettere senza incubi sulle sfaccettature rigide di una società irrequieta. Il film diretto da Yousry Nasrallah è insolito, soprattutto se rapportato alla terra da cui proviene. Si tratta di una commedia (!), romantica (!), solare e colorata (!), non frivola né superficiale. Le tradizioni, la corruzione, le pressioni e le regole ottuse non sono nascoste sotto il tappeto, si sentono, si intravvedono ma non si impongono mai, perché così deve essere quando si parla di sentimento e si vuole infondere speranza e allegria. Il regista è molto attento a non dimenticare cosa sia la realtà. Il clima festoso, gli intrighi sono, infatti, in più di un’occasione sporcati da accadimenti che ci riportano alla mente immagini quotidiane, ma la voglia di festa avrà la meglio e in sala ne siamo lieti.
Tra squisiti manicaretti, disquisizioni su erbe aromatiche e spezie in arrivo da lontano, accompagnati da molta musica, in cui si fondono danze antiche e sonorità più moderne, i protagonisti indossano abiti sgargianti e hanno un solo pensiero: vivere il vero amore. Yehia, coi suoi dubbi sul suo ristorante specializzato in catering, famoso in tutto la regione che vuole essere cannibalizzato; Refaat ammaliato non della sua promessa sposa (con la quale ha un complice rapporto di amicizia) bensì della fascinosa Shadia appena tornata dagli Emirati Arabi Uniti; Galal lo sciupafemmine, che non si accorge di avere davanti agli occhi colei in grado di dare pace al suo animo; e Karima, la giovane e spregiudicata, pronta a rompere un fidanzamento ufficiale per inseguire una convinzione, sono i quattro protagonisti di una storia ricca di trame e sotto-trame che strizza l’occhio ai drammi e agli eccessi di Bollywood ma rimane in equilibrio, nonostante la musica e l’accenno di musical, perché stempera con saggezza le scene più dure portandoci in fretta lontano.
Al Ma’ wal Khodra wal Wajh El Hassan è molto teatrale, esagerato e rumoroso, con piccole sorprese e molte comparse. Il brusio costante è quello della vita che s’impone per proporci un paio di ore di batticuore tra ricette, bramosie di potere e donne decise a cambiare gli eventi, a svecchiare le abitudini, a fare le cose a modo proprio. Che magnifica baraonda!
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”