È appena calato il sipario su Locarno 2016.
È stato un anno particolare, l’ultimo prima del 70° compleanno della kermesse e il primo con una Selezione Ufficiale che ha alternato momenti esilaranti ed altri difficili da superare. Notevoli sorprese, come da tradizione, sono emerse dalle liste di Cineasti del Presente ed i numerosi ospiti sopraggiunti sulle sponde elvetiche del lago Maggiore, hanno infuocato i nostri pomeriggi (e qualche mattina). Bill Pullman, Stefania Sandrelli, Gaspar Noé, Harvey Keitel, Roger Corman, Ken Loach, Howard Shore e Alejandro Jodorowsky sono solo alcuni dei mattatori che hanno sedotto le persone sopraggiunte.
Cerchiamo di mettere ordine nei cassetti della memoria e segnalare alcune opere (non per forza salite sul podio stasera) il cui ricordo ci accompagnerà nei prossimi mesi.
Piazza Grande ha alternato generi diversi. Dai cazzotti di Jason Bourne alla lotta di I Daniel Blake, sino a film ad uso e consumo soprattutto mittel-europeo. La folgorazione, per noi è arrivata con Comboio de Sal e Açucar (The Train of Salt and Sugar), racconto per immagini dedicato ad un convoglio in viaggio verso il confine tra Mozambico e Malawi di Licinio Azevedo, girato come fosse la migliore avventura western.
In Concorso Internazionale, invece, i lungometraggi che ci hanno regalato momenti di felicità sono stati: il bulgaro Slava, con la sua esagitata protagonista iPhone-dipendente; Ostatnia Rodzina (The Last Family). ritratto della famiglia del pittore polacco Zdzisław Beksiński, con interpretazioni maschili (e una colonna sonora) da capogiri; e Al Ma’ wal Khodra wal Wajh El Hassan (Brooks, Meadows and Lovely Faces), la colorata commedia degli amori impossibili arrivata dall’Egitto. Una pellicola di una freschezza e cura sorprendente. Anche in caso di tragedia, c’è voglia di sorridere, è tangibile.
Appartengono alla scena indie Donald Cried e Afterlov. Due lavori di giovani promesse che hanno strappato molti consensi e hanno ricevuto il nostro applauso. Il primo è un confronto tra solitudini, l’incontro fortuito di due amici delle scuole che, a causa della perdita di un portafoglio, sono obbligati ad una convivenza forzata. Vincitori e perdenti si alterneranno con lo scorrere dei fotogrammi. Il secondo è l’ennesimo prodotto di alto livello in arrivo dalla Grecia. La storia di una coppia scoppiata che si ritrova in una villa con piscina bloccata in una stanza a litigare ci travolge con dialoghi meravigliosamente scritti e con la superlativa corporeità dei due interpreti, soli sotto i riflettori sino ai titoli di coda.
Tra gli emergenti, El Futuro Perfecto, con il suo affresco della gioventù globalizzata, alle prese con nuove lingue e barriere culturali (e lemmatiche), è un inno alla gioia. È divertente, intelligente, non prolisso, centrato e condito di sagace ironia. Non stupisce abbia vinto il premio per la miglior opera prima.
Continuiamo proprio a parlare di chi ha ricevuto un Pard(ino).
Oltre ai premiati del Concorso – Godless, Mr. Universo, Inimi Cicatrizate e O’ornitologo (in arrivo a breve gli approfondimenti mancanti) – anche altri artisti hanno conquistato un riconoscimento. Sono gli autori dei migliori corti ed i registi in competizione nella categoria Cineasti del Presente. Insomma, le sezioni in cui stanno crescendo i grandi del futuro. A loro abbiamo deciso di dedicare il collage di foto chiusura di questo commento veloce a quanto visto negli ultimi dieci giorni.
Vi ricordiamo che a questo link potete scorrere l’elenco completo dei vincitori, qui invece il nostro diario che si arricchirà sino a fine mese. Continuate a seguirci e… ci vediamo a Locarno il prossimo anno!
Vissia Menza
ndr. ultimo aggiornamento il 20 agosto 2016: inserimento link alle nuove recensioni e interviste
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Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”